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Facebook, al via news a pagamento. In Italia test con un editore. Funzionerà contro l’economia del gratis?

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Entro l’anno su Facebook gli articoli di dieci giornali internazionali potranno essere letti a pagamento, con ‘paywall’ o nella modalità ‘freemium’. In Italia il test sarà condotto con un solo editore.

Facebook è pronta ad accontentare gli editori, come aveva anticipato ad agosto il suo fondatore. A “breve” sul social network gli articoli di dieci partner editoriali di Stati Uniti e alcuni Paesi europei potranno essere letti a pagamento. I soldi andranno solo agli editori e neanche un centesimo alla società di Mark Zuckerberg. Nel test è coinvolto un solo giornale italiano, ancora non è stato diffuso il nome. “Due i modelli di pagamento che saranno testati, a partire dal formato degli Instant Articles”, ha annunciato nella sede milanese Alex Hardiman, direttore dei News Product di Facebook. “Il primo prevede un paywall che consentirà di leggere gratis fino a un certo numero di articoli. Il secondo è la modalità freemium, in base alla quale saranno gli editori a decidere quali contenuti offrire gratis sul social network e quali a pagamento. La transazione economica non avverrà sul social e il 100% dei ricavi andrà agli editori”, ha precisato Hardiman.

Se i test otterranno gli esiti sperati allora le news a pagamento potranno essere pubblicate da tutti i giornali d’informazione. La novità è una mano tesa di Facebook agli editori, che con le loro notizie riempiono i profili dei due miliardi di utenti registrati alla piattaforma, senza ottenere un ritorno economico. L’unico risultano con la pubblicazione delle notizie sui social è stata “la morte” dell’home page come emerge dal report ‘Innovation’ curato nel 2014 dal New York Times: milioni di utenti, ormai, leggono le notizie solo attraverso Facebook e quando cliccano sul link del post arrivano direttamente alla pagina del sito su cui è pubblicata la notizia, bypassando la home page. Questo risultato ha causato anche una perdita del costo della pubblicità.

Ora con la partnership per gli articoli a pagamento gli editori vorrebbero riprendersi almeno una parte di quanto Facebook gli ha tolto negli ultimi anni.

Sempre se funzionerà. Sarà difficile vincere l’economia del gratis sulla quale si basa la maggior parte delle piattaforme e dei siti d’informazione sul web.