L'indagine

Facebook- Giphy, in UK l’acquisizione non convince l’Antitrust. Al via la fase 2

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Nel Regno Unito si continuano a sollevare dubbi sul come un’eventuale integrazione totale dell’azienda specializzata in GIF con Facebook finirebbe con il danneggiare il mercato britannico.

L’Autorità britannica per la concorrenza e i mercati (CMA) ha deciso di fare un’indagine approfondita all’acquisizione di Giphy, il motore di ricerca che consente agli utenti di condividere GIF, da parte di Facebook avvenuta lo scorso anno. Dopo aver ricevuto i primi chiarimenti dall’azienda di Menlo Park, l’autorità antitrust ha stabilito che l’operazione solleva alcune preoccupazioni in relazione alla concorrenza sulla pubblicità digitale.

Facebook- Giphy: acquisizione da 400 milioni di dollari

L’acquisto, avvenuto il maggio dell’anno scorso per una cifra dichiarata di 400 milioni di dollari, ha fin da subito evidenziato perplessità. Secondo l’Antitrust inglese Giphy avrebbe investito maggiormente negli UK, se non fosse arrivata Facebook a comprarselo avrebbe infatti frenato le necessità d’innovazione del database d’immagini, ledendo gli interessi della nazione.

Inoltre la CMA ha anche scoperto che l’accordo potrebbe danneggiare le piattaforme di social media rivali, in quanto potrebbe significare che Giphy smetterà di fornire GIF a queste aziende o lo farà a condizioni peggiori. Ciò potrebbe potenzialmente portare a una scelta ridotta per gli utenti e aumentare ulteriormente il potere di mercato di Facebook in relazione ai social media.

Il 25 marzo, l’antitrust britannica ha illustrato all’azienda le sue perplessità, proponendo che queste venissero risolte attraverso la formalizzazione di un contratto.

Facebook sostiene di essere pronta a collaborare con il Governo, ventilando come la fusione possa portare beneficio a tutti, inglesi compresi. Le autorità nel frattempo non si fanno tuttavia ammaliare dai comunicati stampa e, vuoi per interesse economico o per sincera preoccupazione, il Paese continua per la sua strada, imponendo limitazioni sul cosa il social possa o non possa ancora fare con il suo nuovo acquisto. Si prevede ora di concludere la sua indagine di fase 2 entro il 15 settembre.