Emilia Romagna, al via progetto sugli strumenti digitali per la gestione del rischio idraulico

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Lepida sta svolgendo azioni di progettazione e implementazione di tool digitali a supporto della pianificazione sul rischio idraulico dell’Agenzia per la sicurezza territoriale.

La collaborazione instauratasi nel corso del 2021 con l’Agenzia per la sicurezza territoriale e la Protezione Civile ha avviato un nuovo filone di attività: la digitalizzazione a supporto della gestione del rischio idraulico.

Tale tipologia di rischio è di particolare rilievo per il territorio dell’Emilia-Romagna, che risulta tra le regioni con i valori più elevati nello scenario di pericolosità idraulica media, cioè rispetto alla popolazione a rischio alluvioni (cfr. Rapporto Dissesto Idrogeologico ISPRA 287-2018).

La valutazione del rischio rientra in un complesso processo di conoscenza e pianificazione svolto, sotto profili e con finalità diverse e complementari, da diversi Enti.

In via semplificata, le Autorità di bacino elaborano principalmente conoscenze sulla pericolosità idraulica volte ad adottare misure in “tempo differito”, cioè con interventi strutturali quali opere di difesa e manutenzioni, e non strutturali come, ad esempio, le norme per governare la gestione del suolo e delle acque.

I Piani di protezione civile si concentrano invece maggiormente sulle misure da predisporre per la gestione in “tempo reale”.

Con gli scenari di rischio si valutano quindi gli effetti che possono essere determinati sulla popolazione, i beni e l’ambiente, dall’evoluzione di eventi avversi (fenomeni meteorologici, alluvioni, ecc.) a altre informazioni utili per il monitoraggio, la sorveglianza idraulica, l’allertamento e la definizione delle azioni concrete da attuare in corso di evento.

Questo, sinteticamente, il quadro nel quale Lepida sta svolgendo azioni di progettazione e implementazione di tool digitali a supporto della pianificazione sul rischio idraulico dell’Agenzia.

Un primo aspetto riguarda la gestione informatizzata del ricco patrimonio documentale di studi, rapporti di dettaglio, modelli, frutto anche di collaborazioni con enti di ricerca, da rendere più facilmente fruibile sia per l’elaborazione degli scenari di rischio sia per la gestione delle emergenze.

Un secondo livello di collaborazione riguarda la rappresentazione delle informazioni, con valutazioni sulle tecnologie in uso e sulle piattaforme di visualizzazione e strumenti WEB Gis, sviluppati anche in progetti europei e consolidabili in soluzioni più stabili.