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Email marketing e iOS 15, le principali novità con l’aggiornamento Apple

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Se la scorsa settimana abbiamo osservato l’impatto sulle campagne pubblicitarie di Facebook, oggi ci concentriamo sul futuro che attende, con l’arrivo di iOS 15, l’email marketing.

Vorticidigitali è una rubrica settimanale a cura di @andrea_boscaro promossa da Key4biz e www.thevortex.it. Per consultare gli articoli precedenti, clicca qui.

Come la scorsa settimana, anche in questa occasione approfondiamo l’impatto sulle tradizionali tecniche di marketing digitale del combinato disposto costituito dalla deprecazione dei cookie di terze parti e dalle novità introdotte da Apple con la richiesta di consenso, formulata ai possessori di iPhone, di accettare il tracciamento da parte delle app, incluso il client nativo di posta Mail.

Se la scorsa settimana abbiamo osservato l’impatto sulle campagne pubblicitarie di Facebook, oggi ci concentriamo sul futuro che attende, con l’arrivo di iOS 15, l’email marketing.

Mentre il rumore prodotto dai social media e l’abbondanza di informazioni disponibili online hanno di recente creato le condizioni perchè le newsletter editoriali abbiano una nuova vita, le DEM pubblicitarie in realtà soffrono da anni dell’abuso di cui sono state rese oggetto e possono quindi ricevere un’ulteriore battuta di arresto dalle innovazioni di Apple.

In soldoni, nell’app l’attivazione di “Protezione della privacy di Mail”, il sistema impedirà di usare, nelle comunicazioni, pixel volti a raccogliere informazioni sull’utente, con ciò riducendo la capacità di comprendere quando l’utente apre l’e-mail e quali comportamenti adotta online o anche semplicemente di determinare la sua posizione geografica.

Il blocco dei pixel influenzerà significativamente l’utilizzo di tecniche di marketing digitale quali:

  • l’impostazione di custom audience e lookalike audience per condurre attività pubblicitarie e di retargeting;
  • le analisi e le campagne basate sulla geolocalizzazione;
  • la distribuzione degli invii  a seconda dei fusi orari.

Persino l’open rate ed il suo uso come indice di qualità di una mailing list vedrà ridotto il suo apporto, portandosi con sè la riduzione di senso delle amidi di deliverability ed engagement.

Chi gestisce iniziative di e-mail marketing dovrà dunque rivalutare la significatività dei piani editoriali che prevedano l’invio di e-mail differenti o rinvii a coloro che non hanno aperto l’e-mail, l’efficacia delle tecniche di A/B testing e non potranno infine che concentrarsi sulle metriche più basse del funnel quali i click, le conversioni, le disiscrizionk oltre a separare le azioni indirizzate ai possessori di iphone da coloro che hanno telefoni.