l'analisi

eCommerce: ancora troppe barriere agli acquisti oltre i confini nazionali

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Troppi problemi (di conformità dei prodotti, di consegna), scarsa consapevolezza dei propri diritti, scarsa fiducia nei venditori esteri. L’eCommerce transfrontaliero fa fatica e decollare e solo 4 europei su 10 di quelli che navigano in rete fanno acquisti da siti esteri.

Gli europei fanno ancora fatica a considerare il loro continente come un ‘mercato unico’, in cui fare acquisti a prescindere se il negozio ha sede nel proprio paese o all’estero. Parliamo, ovviamente, di acquisti online e del cosiddetto eCommerce transfrontaliero: un’opportunità di fare shopping ancora ampiamente poco sfruttata dagli europei, che in generale non si fidano troppo dei venditori che non si trovano nel loro stesso paese, devono affrontare restrizioni territoriali e discminazioni sui prezzi e non conoscono le normative che potrebbero tutelarli in caso di necessità.

I dati emergono dall’edizione 2015 del Consumer Scoreboard della Commissione europea, che rivela come la metà degli europei faccia ormai shopping in rete (per la comodità, la convenienza dei prezzi, e la maggiore scelta) ma solo 6 europei su 10 preferiscano fare acquisti online nel loro paese piuttosto che all’estero (38%).

Per facilitare gli acquisti online tra i diversi paesi Ue, la Commissione presenterà una proposta nel quadro del Digital Single Market che includerà nuove regole paneuropee sui contratti e la tutela dei consumatori.

Fa specie che in un continente in cui ci sono ancora alcuni paesi che alzano muri per allontanare le persone in fuga dalla guerra e dalla fame, si parli di ‘abbattere le barriere che impediscono gli acquisti transfronatlieri’ e della necessità di nuove norme per favorire l’accesso di consumatori e aziende ai beni e ai servizi digitali. Ma tant’è. Se è vero che il web è strumento di democrazia, non ci resta che sperare che l’apertura dei confini fisici e delle menti passi anche dalla demolizione delle barriere digitali.