in vigore entro l'anno

eCommerce, via il geoblocking. Acquisti in tutta l’Ue (non serie tv, film, calcio e musica protetti da copyright)

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L’europarlamento ha vietato il geoblocking nell’eCommerce: entro la fine del 2018 si potranno acquistare frigo, cloud, biglietti per concerti e parchi divertimento anche su siti di altri Paesi dell’Ue, eccetto i contenuti digitali protetti da copyright: film, serie tv, musica.

Le nuove regole entreranno in vigore prima della fine del 2018, ma i consumatori europei possono già festeggiare, perché i loro diritti online tra pochi mesi saranno più simili a quelli nel mondo reale. Per esempio oggi un italiano non può comprare un frigorifero su un sito tedesco se reputa il prezzo più conveniente. Questa discriminazione cesserà entro l’anno grazie al regolamento approvato ieri dal Parlamento europeo, con 557 voti favorevoli e 89 contrari, che vieta, appunto, il cosiddetto geoblocking: i blocchi geografici sono restrizioni di diverso tipo che i siti di e-commerce applicano in base alla nazionalità, al luogo di residenza o di connessione dell’utente. La maggioranza degli europarlamentari ha bocciato anche il re-indirizzo automatico: se una persona in Italia vuole comprare un capo di abbigliamento su un sito francese, lo mette nel carrello, controlla di aver scelto la taglia e il colore giusti e clicca su “Procedi all’acquisto”. A quel punto sullo schermo appare il messaggio “la stiamo reindirizzando sulla pagina italiana del sito” e automaticamente appare la versione italiana del sito, in cui l’articolo scelto però non è disponibile. Il re-indirizzo automatico ed è uno dei tanti modi in cui si manifestano i blocchi geografici, impedendo ai consumatori di scegliere i negozi online che preferiscono.

Serie tv e film di Sky, Netflix e Amazon prime video sono esclusi dalle nuove regole

Entro il 2018 non sarà tutto acquistabile sui siti dei Paesi Ue, infatti il regolamento approvato dal Parlamento Ue esclude i contenuti digitali protetti da copyright, come serie tv, film, calcio, i libri elettronici, la musica e i giochi online, che quindi non saranno oggetto, per il momento, delle nuove norme. Tuttavia, i deputati hanno inserito nella normativa una “clausola di revisione”, che impone alla Commissione europea di valutare entro due anni se il divieto di geoblocking debba essere esteso a tali contenuti. Anche i servizi audiovisivi e di trasporto sono per il momento esclusi dal campo d’applicazione.

Con le nuove regole cosa si potrà acquistare sui siti stranieri nell’Ue

Gli operatori commerciali dovranno trattare gli acquirenti online provenienti da un altro Paese dell’UE allo stesso modo dei clienti locali, consentendo l’accesso agli stessi prezzi o alle stesse condizioni di vendita, in particolare quando si acquistano:

  • Beni fisici (ad esempio elettrodomestici, elettronica, abbigliamento) che possono o essere spediti nel proprio Stato membro, alle stesse condizioni di consegna offerte agli acquirenti locali, o ritirati in un luogo concordato da entrambe le parti, ad esempio in un Paese UE in cui il commerciante già spedisce la propria merce (gli operatori non sono tenuti a consegnare in tutti i Paesi UE).
  • Servizi elettronici non protetti da copyright quali cloud, firewall, memorizzazione di dati, hosting di siti web.
  • Servizi forniti nei locali commerciali o in un luogo fisico in cui opera il commerciante, ad esempio soggiorni in hotel, noleggio auto, biglietti per eventi sportivi, festival musicali o per i parcheggi.
  • Sarà inoltre vietato trattare gli acquirenti in maniera diversa in base al luogo di emissione della carta di credito o di debito.

Quando in vigore le nuove regole

 L’accordo sul regolamento del geoblocking deve ancora essere formalmente approvato dal Consiglio. Le nuove norme saranno applicabili nove mesi dopo la loro pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’UE, ovvero entro la fine dell’anno in corso (2018).

Il 63% dei siti web non consente di acquistare da un altro Paese Ue

Secondo i risultati di un’indagine sul “mystery shopping” condotta dalla Commissione, Il 63% dei siti web non consente agli acquirenti di acquistare da un altro Paese UE. Per quanto riguarda i beni materiali, il geoblocking è più elevato nel settore degli elettrodomestici con l’86%, mentre per quanto riguarda i servizi le prenotazioni online di eventi nel tempo libero, come ad esempio i biglietti di eventi sportivi, si assestano al 40%.

C’è una domanda crescente di acquisti transfrontalieri online da parte dei consumatori UE. Negli ultimi dieci anni, la quota degli europei che acquistano online è quasi raddoppiata.

Presentato nell’ambito del mercato unico digitale, il regolamento per porre fine al geoblocking ingiustificato è stato incluso nel pacchetto sul commercio elettronico, insieme alla legislazione sui servizi transfrontalieri per il recapito dei pacchi, che sarà votata in Plenaria nel marzo 2018, e a una legge per rafforzare la tutela dei consumatori, già approvata dal Parlamento nel novembre 2017.