Droni da guerra

Droni da guerra: Gran Bretagna terzo paese ad usarli dopo Usa e Israele

di Lorenzo Sorbini |

La Gran Bretagna ha utilizzato per la prima volta i suoi droni da guerra in Iraq contro il Califfato islamico. In crescita sostanziale la spesa dei governi per l’acquisto di droni da combattimento.

Primo attacco di un drone inglese in Iraq contro il Califfato del Nuovo Stato Islamico. Due giorni fa, il drone Reaper della RAF (Royal Air Force) ha lanciato il suo primo attacco in una missione di coalizione nell’area di Baiji, prendendo di mira una zona di raffinerie petrolifere, luogo strategico per il Nuovo Stato Islamico.

La prima volta della Gran Bretagna in Iraq

E’ la prima volta che la Gran Bretagna usa droni in Iraq, ma non la prima volta in assoluto, visto che erano già stati utilizzati (marginalmente) in Afghanistan. Dal Ministero della Difesa inglese non rivelano però quanti droni Reaper sono stati inviati in missione.

“Le caratteristiche dei droni Reaper sono molteplici e funzionali per la missione in Iraq. Grazie ai sensori hi-tech e ai missili con puntamento laser aggiungono un valore importante al nostro arsenale”, ha detto il segretario alla Difesa Michael Fallon.

Il drone MQ-9 Reaper non è il primo a far parte dell’arsenale inglese, che vanta una flotta di UAVS (Unmanned aerial vehicles) da combattimento e sorveglianza seconda per grandezza solo a Stati Uniti e Francia.

Mentre gli USA hanno già avuto modo di usare in modo massiccio i droni da combattimento per la lotta al terrorismo, Londra ha iniziato la sua ‘battaglia hitech’ nell’ottobre 2007 prima della campagna in Afghanistan.

Il budget inglese e il primato Usa

Il Ministero della Difesa ha dichiarato di aver comprato dalla General Atomics tre Reaper da 6 milioni di sterline l’uno, due Predator e 54 Watchkeeper (da sorveglianza) per un totale di 860 milioni di sterline. Poca cosa in confronto agli Usa, che nel 2010 avevano già utilizzato in Medio Oriente 36 droni, diventati 50 nel 2011. Infatti, gli USA si piazzano ancora in prima posizione per utilizzo di droni al posto di aerei e truppe di terra su campi di battaglia, arrivando a un incremento del 600% negli ultimi 4 anni.

L’uso dei droni sta diventando quindi un rigoroso pit-stop nelle politiche governative mondiali. Creando un nuovo mercato molto florido e facendo sì che paesi come la Gran Bretagna investano ingenti capitali.

  • Più di 70 paesi possiedono UAVS, ma solo 3 (USA, Gran Bretagna e Israele) usano droni da guerra.
  • Dal 2011 l’Inghilterra ha speso oltre 2 miliardi di sterline in ricerca, sviluppo e acquisto di droni.
  • 500 milioni sono stati interamente spesi per l’acquisto e sviluppo di Q-9 Reaper, dopo un’aggiunta di altri 5 al costo di 135 milioni da parte del governo Cameron.
  • 42 milioni sono stati spesi dal 2007 in poi nell’acquisto di 144 droni Desert Hawk.
  • 181 milioni la spesa per 12 Hermes 450 prestati a Israele per un breve arco di tempo.
  • 20 milioni per il nano-drone Black Hornet
  • 3 milioni per 12 T-Hawk di sorveglianza.