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Ddl Intelligenza Artificiale: la Salute fra le priorità della bozza

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Fra le priorità della bozza di decreto, c’è la creazione di un sistema di AI in ambito sanitario. Se il paziente va informato dell’uso di intelligenza artificiale nell’ambito delle cure, spetterà sempre al medico assumere la decisione finale (che non verrà mai demandata alla macchina).

Dalla sovranità digitale alla giustizia al mondo del lavoro. Sono numerose le novità in materia di Intelligenza Artificiale presenti nella bozza del Ddl datata 8 aprile 2024 delle ore 14:30, e che abbiamo potuto visionare. Si tratta di 25 articoli, alcuni proposti dal Dipartimento per la trasformazione digitale, che compongono la prima normativa italiana in materia di AI.

In particolare, fra le priorità della bozza di decreto c’è la creazione di un sistema di AI in sanità. Se il paziente va informato dell’utilizzo dell’intelligenza artificiale delle cure, rimane sempre compito del medico prendere la decisione finale, che non viene delegata alla macchina. Di fatto, sia la cura sia la scelta terapeutica restano sempre in mano al personale sanitario, al professionista umano.

Accessibilità e intelligenza artificiale

Premesso che l’impiego di sistemi di AI contribuisce a migliorare il sistema sanitario e la prevenzione e cura delle malattie, nel rispetto dei diritti, delle libertà e degli interessi della persona (anche in materia di protezione dei dati sanitari), l’articolo 8 del Ddl prevede che l’introduzione di sistemi di intelligenza artificiale (tali sistemi devono essere affidabili e periodicamente verificati e aggiornati per minimizzare il rischio di errori) non può mai selezionare né condizionare l’accesso alle prestazioni con criteri discriminatori.

L’interessato ha diritto di essere informato sull’utilizzo di tecnologie di AI e sui vantaggi, in termini diagnostici e terapeutici, derivanti dal loro impiego. E ancora, di ricevere informazioni in rapporto alla logica decisionale utilizzata. Inoltre la legge promuove lo sviluppo, lo studio e la diffusione di sistemi di intelligenza artificiale (costituiscono un supporto nei processi di prevenzione, diagnosi, cura e scelta terapeutica, lasciando impregiudicata la decisione, che è sempre rimessa al professionista sanitario) che migliorano le condizioni di vita delle persone con disabilità, agevolano l’accessibilità, l’autonomia, la sicurezza e i processi di inclusione sociale.

Piattaforma per la cura e l’assistenza

L’articolo 12 bis del decreto (con AgID e l’Agenzia per la cybersicurezza nazionale quali autorità designate per l’intelligenza artificiale) prevede la creazione di una piattaforma nazionale a finalità di cura e assistenza territoriale, la cui realizzazione e titolarità è affidata all’Agenas, l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali. Si tratta di una piattaforma che eroga servizi di supporto di: professionisti sanitari per la presa in carico della popolazione assistita; medici nella pratica clinica quotidiana con suggerimenti non vincolanti; utenti per l’accesso ai servizi sanitari delle Case di Comunità.  

La stessa Agenas che, previo parere del Ministero della salute, del Garante per la protezione dei dati personali e dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale, precisa i tipi di dati trattati e le operazioni eseguite all’interno della piattaforma, nonché le misure tecniche e organizzative per assicurare un livello di sicurezza adeguato al rischio e per tutelare i diritti fondamentali e gli interessi dell’individuo, in coerenza con le disposizioni del Regolamento europeo sulla protezione dei dati personali (Gdpr).