La proposta

Dal 2035 solo auto a zero CO2 in Europa, ma l’Italia cerca l’esenzione per Ferrari e altre supercar

di |

Il ministro Cingolani ha aperto un confronto interno all’Europa sulla possibilità o meno di esentare le supercar a produzione limitata dal rispettare lo stop per il 2035 stabilito dall’UE per favorire le vendite di sole vetture a zero emissioni. Per il momento però Bruxelles non cambia linea.

L’obiettivo UE per il 2035 e le supercar di Cingolani

L’Unione europea ha stabilità che entro e non oltre il 2035 tutte le nuove auto in vendita sul mercato dovranno essere a zero emissioni di CO2, quindi soprattutto vetture elettriche. Un traguardo che certamente non piace alle case automobilistiche del vecchio continente ma a cui certamente tutti ai adegueranno, ma con qualche distinguo.

Uno di questi ci riguarda molto da vicino, perché è riferito alla proposta avanzata niente di meno che dal nostro ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, direttamene alla Commissione europea, con cui si chiedeva di esentare il settore delle supercar, come Ferrari e Lamborghini, per fare due esempi popolari, dal traguardo del 2035.

Sostanzialmente, Cingolani ha detto: siamo d’accordo con la transizione ecologica e le nuove auto solo a zero emissioni, ma le supercar, che hanno una produzione limitata (a giugno la Ferrari aveva venduto 5.456 veicoli) e una diffusione ancora più di nicchia delle più costose auto al mondo, potrebbero essere esentate, continuando così ad essere vendute anche se a benzina.

Un punto di vista criticabile, certamente, su cui batte il martello Bloomberg, a cui Cingolani ha rilasciato un’intervista in occasione del Forum Ambrosetti 2021 a Cernobio.

Secondo il ministro, la transizione ecologica per marchi storici come Ferrari e Lamborghini non è praticamente possibile, perché servirebbero tecnologie avanzate (tra cui batterie più evolute) che al momento non si hanno a disposizione per l’industria automotive.

Esenzione per la nicchia, l’Europa ci pensa …

Altre case automobilistiche europee “di nicchia” sembra abbiano apprezzato la posizione italiana. Rimane però un’ingiustizia di fondo a cui rimediare, anche se solo verbale per il momento: i cittadini devono sempre prendersi delle responsabilità, molto meno lo fanno grandi imprese e industrie.

In questo caso, chi è già ricco, di per sé è un fatto percepito come ingiusto, potrà permettersi superauto a benzina, senza dover cambiare una virgola della sua vita. Uno scenario che non può essere accettato.

Tutte le produzioni automotive di nicchia, oggi sotto le 10 unità, possono sfruttare delle esenzioni in termini di produzione e mercato dai limiti imposti dall’Ue in tema di emissioni di CO2, ma entro il 2030 saranno comunque tolte di mezzo.

Tutti, ma proprio tutti, devono contribuire al raggiungimento degli obiettivi climatici imposti dal pacchetto di azioni “Fit for 55” stabilità dalla Commissione europea.

E questo è quanto affermato dal portavoce della Commissione, Tim McPhie, lunedì mattina a Europa Today.
Almeno per il momento, non è prevista nessuna esenzione ufficiale in Europa per le supercar.