Cultura digitale: si rinnova accordo tra Lepida e i sindacati pensionati CGIL, CISL e UIL di Bologna

di |

Anche quest’anno l’obiettivo che si propone il protocollo riguarda l’abbattimento o almeno la riduzione del divario tra i cittadini che hanno competenze informatiche e quelli che hanno maggiori difficoltà nell’utilizzo delle tecnologie.

Dopo un anno dalla firma del primo protocollo, Lepida e i Sindacati pensionati di CGIL, CISL e UIL di Bologna hanno rinnovato il reciproco impegno di collaborazione per favorire la diffusione della cultura e l’utilizzo dei servizi digitali nei confronti della popolazione anziana del territorio bolognese.

Anche quest’anno l’obiettivo che si propone il protocollo riguarda l’abbattimento o almeno la riduzione del divario tra i cittadini che hanno competenze informatiche e quelli che hanno maggiori difficoltà nell’utilizzo delle tecnologie, evitando così l’esclusione di questi ultimi dall’accesso ai servizi che prevedono la mediazione del digitale.

In particolare, i Sindacati dei pensionati SPI, FNP, UILP del territorio di Bologna rinnovano il loro impegno ad aiutare i cittadini in difficoltà, mettendo a disposizione strumenti informatici e persone adeguatamente formate da Lepida per fornire supporto nelle procedure di preregistrazione per l’attivazione di SPID, affinché nessuno sia lasciato indietro.

L’identità digitale (SPID) è oggi la credenziale digitale unica per accedere online a tutti i servizi della Pubblica Amministrazione e si ricorda che Lepida è la società della Regione Emilia-Romagna che eroga il servizio di rilascio di tali credenziali valide su tutto il territorio nazionale in qualità di gestore pubblico accreditato.

I cittadini possono accedere a innumerevoli servizi online attraverso un PC, uno smartphone o un tablet. Di particolare interesse per tutte le età sono il Fascicolo Sanitario Elettronico, le prenotazioni sanitarie e diagnostiche, il 730 online, la situazione contributiva e pensionistica (INPS), il pagamento tributi, etc.

Il protocollo, che ha una durata di dodici mesi, prevede anche la predisposizione di materiale a scopo divulgativo da diffondere a livello capillare nelle sedi territoriali aderenti all’iniziativa. Un altro passo importante verso l’inclusione dei più fragili.