La smentita

Berlusconi: ‘Mediaset non sarà ceduta a Vivendi’. Ma i dubbi restano

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L’ex Premier parla di intese sui contenuti ma sono sempre più insistenti le voci di un accordo già definito che segnerà il passaggio di Mediaset sotto il controllo di Vivendi.

Nessuna cessione di Mediaset a Vivendi. A escluderlo è direttamente Silvio Berlusconi in un’intervista a RTL 102,5 – rilanciata su Twitter – nella qualche parla invece di intese tra le due aziende solo per i contenuti. Ma, ribadisce Berlusconi, “dell’azione di Vivendi e di tutto il resto sulla Tv se ne occupa mio figlio Pier Silvio e ne vengo messo al corrente”.

I dubbi però restano e le voci di intese avanzate con i francesi sono insistenti.

Dopo queste dichiarazioni il titolo di Mediaset ha subito un rallentamento. In mattinata perdeva l’1,43% a 3,716 euro mentre verso la chiusura era a -0,37% a 3,756 euro.

“Conosco Bolloré e so dell’azione di Vivendi. E’ vero c’è interesse non a Mediaset ma a format e listino di film“, si legge in un tweet pubblicato dall’emittente radiofonica.

Da giorni si rincorrono le voci di trattive avanzate tra le due aziende che potrebbero portare alla costituzione di una joint-venture con uno scambio azionario. Ma si parla addirittura della cessione di Mediaset ai francesi. Ipotesi che Berlusconi esclude anche se i dubbi restano.

Possibile che l’operazione avvenga in modo graduale però fin dall’inizio dovrebbero essere messi nero su bianco anche i passaggi successivi che porteranno nell’arco di qualche anno Vivendi a controllare il Biscione e la famiglia Berlusconi a detenere un pacchetto importante della società media francese.

Sicuramente dopo le dimissioni, annunciate questo fine settimana e ufficializzate oggi, dell’amministratore delegato di Telecom Italia, Marco Patuano, gli eventi subiranno un’inevitabile accelerata.

Vivendi è il socio di maggioranza dell’operatore tlc e probabilmente il presidente della media company francese, Vincent Bolloré, sta lavorando per costruirsi un management più in linea con il proprio piano strategico che adesso comincia a essere sempre più definito.

L’ex Premier a RTL ha tenuto a precisare: “Vivendi è molto interessato all’Italia, io sono amico di Bolloré da anni e lui ha manifestato il suo interesse su alcune cose che facciamo, non assolutamente per Mediaset, ma sulla nostra capacità di fare prodotti per la tv, di fare format. Vivendi ha una visione europea per il futuro, possibile che si trovino possibilità di collaborazione”.

Ma secondo Repubblica, Berlusconi e Bolloré starebbero trattando per portare Mediaset sotto il controllo di Vivendi. Il quotidiano asserisce che i colloqui delle settimane scorse tra esponenti della famiglia Berlusconi e i vertici della società transalpina avrebbero già portato a un accordo di massima.

L’accordo, precisa il giornale, consisterebbe in uno scambio azionario tra Mediaset e Vivendi, che operativamente dovrebbe concretizzarsi nella gestione dei canali Mediaset Premium da parte di Canal+, con una co-produzione di contenuti di qualità che andranno ad arricchire i palinsesti della nascente piattaforma Over-The-Top in competizione con Netflix e Sky nell’Europa del Sud.

Un’operazione di questo tipo permetterebbe ai francesi di risollevare le sorti della pay tv d’oltralpe Canal+ e al Biscione di rilanciare Premium che ha difficoltà ad attirare nuovi abbonati e a rientrare dal pesante investimento da oltre 700 milioni per acquistare i diritti tv della Champions League fino al 2018.

Bolloré conosce bene la situazione della pay tv italiana e di certo non intende accollarsi i debiti. Questo fa intuire che l’accordo sarà molto ampio e magari punterà anche sulla tv in chiaro dove Sky si sta rafforzando.

Di mezzo poi ci sono anche le torri televisive gestite dalla controllata di Mediaset, Ei Towers, in corsa per l’acquisto del 45% di Inwit di proprietà di Telecom Italia.

In tutto questo c’è anche RaiWay, a cui puntava Ei Towers prima che la sua scalata fosse bloccata dal governo, dall’Antitrust e dalla Rai, e il disegno nazionale di creare un operatore unico delle torri. Una complessa partita che vede al tavolo Mediaset, Vivendi, Telecom Italia e il governo che farà sentire la propria voce per questa importante sfida che ridefinirà gli equilibri del mercato italiano delle torri televisive e di telecomunicazioni.