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App e streaming, la radio cambia pelle (video)

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La radio si rinnova in un mondo sempre più connesso. Tra app, social e streaming, necessario riguardare al futuro con occhio attento al digitale.

Cambiano le forme di intrattenimento e anche l’accesso alle informazioni. Questo significa che la radio ha davanti a sé un futuro incerto?

I dati forniti dall’Unesco ci dicono che questo medium gode ancora di buona salute: la radio raggiunge il 95% della popolazione mondiale ed è ascoltata da quasi tutti gli adulti.

La radio, spiega Mirta Lourenco, Responsabile Media Development e Society dell’UNESCO, porta l’informazione e ha elevati tassi di penetrazione nei Paesi con alti livelli di analfabetismo e povertà.

“In quelle aree, aggiunge, dove stampa, televisione e internet non arrivano, spesso la radio è l’unica fonte di informazioni su questioni locali o globali”.

Tuttavia oggi rischia di essere messa da parte dalla ampia diffusione di dispositivi mobili e di nuovi servizi online che permettono agli utenti di accedere a molteplici piattaforme che offrono una vasta gamma di contenuti, come YouTube o Vine.

Le minacce per la radio sono più forti. Anche la televisione si è evoluta: l’alta definizione, il 3D, le funzionalità surround che regalano al telespettatore un’esperienza quasi cinematografica con il vantaggio di godersi tutto questo comodamente seduti sul divano di casa.

Anche la musica sta vivendo una fase di grande rivoluzione: si moltiplicano i servizi di downloading e streaming che consentono agli utenti di accedere ai propri brani preferiti quando e dove vogliono.

Spotify per esempio ha 60 milioni di utenti in tutto il mondo e sul mercato vale alcuni miliardi.

C’è anche il podcasting: una ricerca di Edison del 2012 indica che dal 2006 negli Stati Uniti è cresciuto del 105% anche se poi ha conosciuto una certa flessione.

Podcast share

Quale futuro per la radio in un mondo sempre più connesso?

Il podcast rappresenta una valida alternativa alla radio perché permette all’utente di ascoltare i programmi on-demand.

Ma un’altra minaccia potrebbe essere rappresentata dalle nuove automobili con installati sistemi audio avanzati che permettono al consumatore di accedere facilmente alla sua collezione di musica.

CarPlgay di Apple è un esempio di questi nuovi servizi che consente all’utente di accedere dall’auto al proprio iPhone e ai servizi di downloading o streaming di musica.

Questa è una vera minaccia per la radio perché si offre all’utente una scelta notevolmente ampia.

 

La radio cambia pelle

Ma la radio ha saputo raccogliere la sfida dell’innovazione. Applicazioni come Tunelns e iPlayer Radio della BBC rendono possibile agli appassionati l’accesso a migliaia di stazioni radiofoniche e i social media stanno contribuendo a creare un’esperienza sempre più interattiva e accessibile.

Non solo, oggi è anche più semplice ottenere una licenza per trasmettere e, tra l’altro, per i programmi online non serve più.

Anche le emittenti radiofoniche tradizionali si stanno adeguando ai tempi mutati e usano un linguaggio più divertente e adatto al nuovo pubblico.

Radio 1 della BBC usa i social media e i video per attirare i più giovani: su YouTube il canale ha totalizzato 2 milioni di utenti e circa 1 miliardo di video visti al giorno.

I contenuti video sono offerti anche attraverso il servizio iPlayer della BBC e l’emittente è anche molto attiva su Facebook e Twitter.

La nuova regola è: Ascolta, Guarda e Condividi.

Consapevoli che per non perdere le nuove sfide bisogna trovare nuove idee, nuove piattaforme e lavorare nel modo giusto.

Per James Cridland, esperto di radio, il successo di questo medium è dato dalla sua estrema semplicità. E’ il mezzo primario di multitasking e internet può aiutare in termini di trasmissione online e interazione.

“Non possiamo controllare Facebook o leggere TNW (blog di notizie tecnologiche, ndr) mentre guidiamo l’auto – almeno fino quando non arriveranno le vetture senza conducente. La radio è grande per questo”.

Il futuro della radio dipende però anche dalla personalizzazione e dalle app.

“Pandora ci ha mostrato come una radio personalizzata possa fare un gran prodotto” ma, ha aggiunto Cridland, le buone emittenti devono sapere andare oltre alla messa insieme pseudo-casuale di canzoni.

“App come NPR One e Omny ci mostrano dove il futuro potrebbe andare: per assicurarsi gli ascolti è fondamentale che la radio assicuri la produzione di esperienze condivise e reali”.

Cridland ritiene che ci sia ancora spazio per migliorare ed è qui che internet svolge un ruolo centrale.

E’ il momento delle radio ibride che usano il meglio delle trasmissioni online come sta facendo l’app NextRadio negli Stati Uniti.

La radio deve sapersi reinventare, adattarsi ai tempi che cambiano, riguadagnare la fiducia degli ascoltatori e restare moderna per avere ancora successo.