Smart city, l’Europa accelera su broadband e open data

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Internet, wi-Fi, super broadband, 4G, smart device, fibra ottica, sensori digitali: così le città europee diventeranno smart cities, grazie ai nuovi progetti open data dell’Unione europea.

Europa


Commons4eu

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Puntare all’innovazione ‘aperta’ e trovare soluzioni innovative per la gestione dell’ecosistema smart city sono due degli obiettivi evidenziati dal progetto comunitario Commons4Eu. Una trasformazione profonda del tessuto urbano che già da ora deve sostenere una popolazione crescente, una domanda di energia alle stelle e un fabbisogno di risorse in forte aumento.

 

La qualità della vita e la vivibilità della città sono altri due fattori centrali, a cui amministrazioni ed aziende devono orientarsi in termini di innovazione tecnologica, applicazioni, servizi, piattaforme online, infrastrutture e progetti. L’ICT sta radicalmente cambiando il nostro modo di vivere e di intendere la vita, introducendoci in scenari radicalmente nuovi e mostrandoci nuove possibili evoluzioni prima d’ora impensabili.

 

Prospettive allettanti a cui si deve affiancare un panorama attuale costellato di criticità e disfunzionalità molto pesanti. Le soluzioni ai problemi ci sono già e sono a portata di mano. Il progetto Commons for Europe, finanziato dall’Unione europea, che vede tra i partner anche la Provincia di Roma e il Consorzio interuniversitario per le Applicazioni di Supercalcolo per Università e Ricerca (CASPUR), promuove best practice e soluzioni innovative a tutte le città europee che hanno l’obiettivo di divenire smart city.

 

Internet, gli smart connected device, il super broadband, le fibre ottiche, il wi-fi, le NGN, gli open data, sono alcuni degli strumenti a nostra disposizione (anche adesso) per reinventare le nostre città e per migliorare sensibilmente la nostra vita. Diverse le città coinvolte nei primi progetti sperimentali: Amsterdam, Barcellona, Berlino, Helsinki, Manchester, Roma e le città britanniche del consorzio NESTA.

 

Due le aree di lavoro individuate: sviluppo di progetti web collaborative e le ‘BuBCommons‘, ovvero le tecnologie bottom-up broadband (superWi-Fi, sensor integration, fiber commons).

 

Un secondo progetto europeo, denominato Open Cities, supporta invece lo sviluppo di piattaforme open data in tutte le città europee, coinvolgendo in primis le amministrazioni pubbliche. Tramite l’accesso ai dati relativi ai più disparati settori economici, tecnologici, infrastrutturali, ambientali e sociali di un area urbana, è possibile fornire ad enti pubblici, cittadini e aziende una vasta gamma di nuovi servizi a costi ridotti, nella massima trasparenza e sicurezza.

 

Un esempio di trasformazione di dati in informazioni e quindi servizi è l’Open Cities Data Patform di Amsterdam, sviluppata da Fraunhofer FOKUS, e le piattaforme Open Cities data catalogue e Open Sensor Network.

 

(F.F.)