‘Smart city e satellite town’: nuovo concetto di sviluppo urbano in Russia grazie alla ‘Cooperazione islamica’

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La Russia guarda al futuro: si diffonde il paradigma smart city e un nuovo modello di sviluppo sostenibile si impone a politici, urbanisti ed economisti. In aiuto anche la Cooperazione islamica e Mosca si appresta a diventare una mega city nel 2025.

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Le città russe stanno crescendo in maniera esponenziale negli ultimi anni. Oltre il 75% della popolazione vive ormai in centri urbani. Se la Russia ha visto diminuire di 2 milioni i suoi abitanti, nel giro di pochi anni, è vero anche che la sola Mosca ha registrato un pari aumento di residenti.

 

Senza un piano preciso di sviluppo ragionato, il pericolo reale è una crescita disordinata di queste città e un eccessivo consumo di risorse energetiche e ambientali. Lo scorso fine settimana si è tenuto l’Economic Kazan Summit nella Repubblica russa di Tatarstan. Vi hanno preso parte numerosi rappresentanti di accademie e università di 15 Paesi appartenenti alla federazione russa, con l’aggiunta di ingegneri, esperti, urbanisti, architetti, economisti, studiosi di settore e 30 membri dell’Organizzazione Islamica per la Cooperazione (OIC).

 

Questi ultimi si sono mostrati molto preoccupati per il modo in cui le grandi e le piccole città di questo grande continente si stanno espandendo. Secondo Irina IIyina, della Scuola Superiore di Economia di Mosca: “Le smart city, intese come modello di crescita urbano di nuova concezione, consentono ormai di pianificare lo sviluppo urbano in maniera sostenibile, efficiente e soprattutto economicamente vantaggioso“.

 

In Russia ci sono oltre 1100 città, di cui almeno 400 sono prive di un piano urbanistico e di un’economia sostenibile che guardi al futuro anche in funzione delle nuove fonti energetiche rinnovabili. I costi dei tradizionali paradigmi di crescita economica sono ormai troppo alti e alla lunga davvero insostenibili. Serve un modello diverso, al passo con i tempi e in grado di competere con gli altri Paesi.

 

Di questa idea è anche il professor Alexander Dembich, della Kazan State Construction Academy, per il quale: “Non c’è altra via per le città russe, sempre più sporche e inquinate, che ideare e realizzare delle smart city, delle piccole città satelliti con un alto tasso di innovazione tecnologica, orientate ad uno nuovo sviluppo sostenibile e alla green growth“.

 

La Cooperazione islamica si è detta favorevole al finanziamento di progetti di smart city, come ad esempio per Mosca. La capitale russa ha previsto da tempo una nuova espansione edilizia su 2500 ettari. Da qui si potrebbe ripartire per la realizzazione di una grande smart city.

 

Secondo un recente studio di Frost & Sullivan, Mosca diventerà entro il 2025 una megalopoli high tech, in cui vivrà il 20% della popolazione totale e che peserà sul PIL nazionale per più del 30%. Fortunatamente il Governo ha già predisposto piani di sfruttamento di risorse energetiche rinnovabili, grazie ad un pacchetto di leggi che hanno l’obiettivo di aumentare l’efficienza energetica del 40% entro il 2020.

 

(F.F.)