SMAU 2013 annuncia i vincitori del Premio Smart City: soluzioni innovative in economia, edilizia, mobilità e sanità

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Sul podio l’Asl Napoli 2, i Comuni de L’Aquila, di Treviso e Varese. Cristina Tajani: ‘Essere ‘smart’ implica impegno di coordinamento, visione strategica e collaborazione con imprese e centri di ricerca’.

Italia


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Si chiude l’edizione 2013 di SMAU a Milano e sono stati puntualmente annunciati i vincitori del Premio Smart City. Si tratta del Comune de L’Aquila, del Comune di Treviso, del Comune di Varese e dell’Asl Napoli 2.

 

Casi di eccellenza nel panorama delle tecnologie e dei servizi smart city sul territorio italiano, di cui si è occupato il convegno “Le Smart Communities come motore di sviluppo del territorio e delle imprese: la via italiana alle Smart City“, durante il quale sono stati consegnati i riconoscimenti per categoria e si è avuto modo di aprire un nuovo confronto sullo stato delle città italiane e le future prospettive di crescita.

 

Secondo l’assessore alle Politiche per il lavoro, Sviluppo economico, Università e ricerca del Comune di Milano, Cristina Tajani: “Essere ‘smart’ implica impegno di coordinamento, visione strategica e collaborazione con imprese e centri di ricerca. Il Comune, ad esempio, ha fatto leva su bandi europei, nazionali (del Miur) e regionali per sperimentare, soprattutto con imprese medio piccole (tessuto connettivo dei progetti smart), servizi condivisi e inclusivi“.

 

Smart vuol dire avviare una cultura diversa: un processo che prevede tre grandi attori: il territorio, le persone e i digital device, che voglio chiamare sensori intelligenti. Tutti e tre generano dati da considerare su piani separati. Dobbiamo cominciare ad interpretarli in modo verticale per promuovere una diversa progettazione delle città, così da renderle più ‘amichevoli’“, ha invece spiegato l’ex ministro dell’Istruzione, Francesco Profumo, in rappresentanza del Presidente Anci.

 

Finora è mancata una regia nazionale, una strategia per trasferire alle realtà più deboli le best practice che pure esistono in molte città. I 4 premi assegnati ieri a Milano costituiscono un buon bagaglio di esperienze per dare il via alla realizzazione di un master plan nazionale delle smart city, utile a convogliare le risorse necessarie alla trasformazione e l’innovazione delle città in cui viviamo.

 

L’Asl Napoli 2 ha ricevuto il premio per lo sviluppo di Sm@rt ADI, piattaforma multicanale per monitorare l’assistenza sanitaria domiciliare a favore di una migliore qualità della vita del paziente.

 

Il Comune de L’Aquila, invece, è salito sul podio per aver introdotto tecnologie innovative che permettono di ricostruire la città in ottica di sostenibilità ambientale e di migliori servizi al cittadino. Il progetto prevede nella prima fase la realizzazione di tutte le reti in uno schema integrato – partendo da quella dell’energia elettrica fino alla distribuzione di gas e acqua – nonché la trasmissione dati e fonia (telecomunicazioni).

 

Premiato anche il Comune di Varese, grazie al sistema Varese SmartCity, attraverso il quale, aziende ed esercenti che hanno adottato tale tecnologia, hanno ottenuto un vantaggio competitivo e la possibilità di potenziare gli strumenti di marketing sul territorio del Comune. Le transazioni diventano più comode e veloci per i consumatori e al contempo più rapide e sicure per le imprese, con la possibilità da parte loro di potenziare la visibilità dell’offerta sia tramite apposite vetrofanie sia tramite smart poster, che segnalano direttamente sul cellulare promozioni in corso e altre utili informazioni commerciali per una migliore fruizione dei servizi della città da parte dei cittadini, favorendo la promozione  del territorio.

 

Quarto riconoscimento è andato infine al Comune di Treviso, per la mobility solution I-Park, sistema di gestione della sosta che permette di conoscere in tempo reale tutti i dati relativi ad ogni singolo posto auto. Il nuovo sistema è basato sull’installazione di un sensore ad induzione, inserito nel manto stradale, che rileva la presenza del veicolo e trasmette i dati ad un ricevitore/trasmettitore che, a sua volta, li invia ad un sistema di gestione centrale.

 

I dati Anci dicono che la quasi totalità delle città che si sta avvicinando al paradigma smat city ha già avviato un percorso di programmazione (il 79%). La prima fase che viene avviata, spesso prima ancora dell’analisi del territorio, è quella del reperimento delle fonti di finanziamento: 3 città su 4, delle 40 che hanno preso parte all’indagine, dichiara, infatti, di averla già avviata. L’altra importante fase percorsa è la mappatura dei soggetti attivi a livello territoriale (avviata in 24 su 40 delle città). La formalizzazione della tipologia di governance così come la definizione di un sistema di monitoraggio e valutazione sono, invece, il punto debole per molte città, ancora agli inizi della programmazione.

 

(F.F.)