Unindustria soddisfatta per l’accordo Ectun – Opce: dalle smart city occupazione e sviluppo economico

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Attilio Tranquilli, Vice Presidente Unindustria: ‘La metà del PIL mondiale è generato in aree urbane, che consumano l’80% delle risorse energetiche, servono smart city per sperimentare modelli innovativi per la produzione di beni e servizi’.

Italia


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Firmato protocollo d’intesa per l’occupazione e la ripresa economica nel Lazio e in Italia a partire dalle smart city, l’innovazione e la ricerca. A Roma, in occasione XIII Conferenza permanente dei sindacati delle Capitali europee, Ectun (Rete dei sindacati delle Capitali europee) e Opce (Rete delle associazioni imprenditoriali delle Capitali europee) hanno annunciato l’avvio di una nuova fase di confronto e collaborazione per “favorire lo sviluppo economico-sociale e l’occupazione nelle città e nei territori nell’ambito della strategia Europa 2020“.

 

Si parla di sviluppo sostenibile, green economy, ICT, innovazione tecnologica e in particolare di smart city, per individuare una piattaforma comune di impegni al fine di sollecitare le istituzioni regionali e locali delle Capitali europee a intraprendere iniziative concrete per lo sviluppo sostenibile a livello territoriale, puntando su smart mobility, digitalizzazione, vivibilità urbana, educazione ambientale e molto altro.

 

L’accordo firmato in Campidoglio, tra ECTUN e OPCE, sul tema della green economy è un argomento che oggi più che mai unisce tutti noi in un comune impegno a favore dello sviluppo e dell’occupazione nelle rispettive città“, ha dichiarato Attilio Tranquilli, Vice Presidente Vicario di Unindustria con delega all’OPCE.

 

Le aree urbane che si raccolgono intorno alle capitali, qui rappresentate dall’OPCE, sono una grande opportunità di rinascita economica per l’Europa soprattutto in un momento economico così difficile per gli Stati dell’Unione. Il 50% del Prodotto mondiale lordo è realizzato nell’1,5% della superficie terrestre, principalmente nei territori metropolitani, inoltre l’80% è generato dalle città, che consumano mediamente tra il 60 e l’80% della produzione mondiale di energia e sono responsabili della maggior parte delle emissioni di gas ad effetto serra. “Appare quindi evidente come lo sviluppo delle grandi città richieda un’intensa capacità di gestione che sia in grado di individuare e sperimentare modelli innovativi per la produzione di beni e servizi:come nel caso della smart city“, ha ribadito Tranquilli.

 

Grazie ad iniziative simili le città capitali possono e devono diventare un laboratorio privilegiato per sperimentare la progettualità delle imprese “affinchè queste diano un deciso sostegno all’occupazione nelle grandi aree urbane“, ha sottolineato il vicepresidente dell’Unione degli Industriali e delle imprese di Roma, Frosinone, Rieti, Viterbo, assicurando il massimo sforzo di Unindustria  nel dare “contenuti fortemente operativi al protocollo e mettendo a disposizione di Roma Capitale e del suo territorio tutto il know-how delle nostre aziende per individuare le soluzioni socialmente ed economicamente sostenibili con il percorso di crescita auspicato per la futura città metropolitana“.

 

(F.F.)