Open data e Smart city: nel Lazio Filas finanzia 45 progetti di eGovernment

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Filas si inserisce nella strategia Ue e punta all’Open Data per stimolare crescita, innovazione e occupazione a partire dall’ambiente, dal riciclo dei rifiuti, dall’efficienza energetica, dall’infomobilità, dal patrimonio culturale e naturale

Italia


Open Data

Realizzare servizi di egovernment e applicazioni Open Data, utilizzando le informazioni e i dati delle Pubblica Amministrazione (PA), che possono essere pubblicati, riutilizzati e manipolati liberamente da tutti, per nuove opportunità di crescita e di occupazione sul territorio. E’ quanto fatto nel Lazio dalla Finanziaria Laziale Sviluppo (Filas) che, a pochi mesi dalla pubblicazione del bando Open Data POR FESR 2007-2013 della Regione Lazio per le Pubbliche Amministrazioni Locali (PAL), ha finanziato 6 milioni di euro per 45 progetti utilizzando interamente le risorse stanziate a ottobre 2012.

 

Un’iniziativa che va di pari passo con la strategia Open Data della Commissione europea che consentirà a imprese, privati e istituzioni locali di accedere liberamente ai dati delle amministrazioni pubbliche comunitarie per riutilizzarli a scopo commerciale e sociale. Un’opportunità che potrebbe rivelarsi una vera e propria miniera d’oro, con ricavi attesi pari a circa 40 miliardi di euro l’anno a livello europeo. La Filas, di concerto con la Regione Lazio, si propone di seguire l’esempio europeo, sostenendo 45 progetti a forte ricaduta territoriale (18 nella provincia di Frosinone, 13 in quella di Roma, 8 a Latina, 5 a Viterbo e 1 a Rieti) attraverso un modello di open government basato su trasparenza, libero accesso ai dati pubblici e sulla forte interazione con cittadini e imprese.

 

I settori di intervento sono quelli tipici delle Smart city, ambito su cui l’ANCI è al lavoro, su incarico del Miur, per individuare e stabilire un modello nazionale di sviluppo. Parliamo di monitoraggio dell’ambiente e dei consumi energetici attraverso applicazioni e piattaforme dedicate, turismo e infomobilità, ma anche gestione del bilancio comunale in modalità partecipativa, catalogazione del patrimonio immobiliare e delle aree industriali dismesse. 

Questi i principali ambiti di applicazione delle proposte (app, servizi e dataset open) ammesse a finanziamento che renderanno gli enti locali del Lazio più ‘open’. Si va dalla pubblicazione di open dataset standard in diversi settori (trasporto pubblico e infomobilità, gestione dei rifiuti, istruzione scolastica, beni culturali ecc.) alle 25 app per smartphone, senza contare altre tecnologie, come il social network per i cittadini del Comune di Amaseno o l’Albo Pretorio comunale online di Boville Ernica, che cataloga bandi e delibere.

 

Tra i progetti ‘green’ c’è quello del Comune Gaeta per la Bandiera blu: una piattaforma web che fornisce a cittadini e turisti informazioni sulla qualità delle acque e di gestione dell’ambiente e allo stesso tempo si integra con i social network, un canale video e applicazioni mobile. All’insegna della sostenibilità anche il progetto della Comunità Montana dei Cimini, con dataset che aiuteranno a razionalizzare e semplificare l’organizzazione dei dati relativi alle analisi delle acque fornite dalle ASL ai comuni della zona.

(f.f.)