eSECURITY: pirati informatici minacciano Adnkronos, ‘Colpiremo nemici dell’Iran’

di Flavio Fabbri |

VINTI

Per il momento è solo una minaccia quella giunta ieri sera alla redazione dell’agenzia di stampa AKI-Adnkronos International, in cui l’Iranian Cyber Army, fantomatico gruppo di attivisti web vicino al governo iraniano, ha promesso rappresaglie online a chiunque attacchi il popolo iraniano.

A poche ore dall’inizio delle celebrazioni per il 31° anniversario della Rivoluzione Islamica in Iran, con l’eco degli scontro avvenuti ieri e con il pericolo di nuovi disordini durante i cortei previsti in giornata, la stretta del governo di Mahmoud Ahmaninejad si fa sempre più forte sull’opposizione in piazza e in parlamento, con la repressione violenta che ormai ha preso il posto del dialogo.

Dopo l’arrivo della mail alla redazione dell’AKI, tutto il mondo politico e dell’informazione ha preso posizione contro il regime iraniano e il terrorismo mediatico, schierandosi al fianco dell’opposizione democratica e dei media liberi, che permettono a noi tutti di sapere cosa sta accadendo in Iran e allo stesso tempo agli iraniani di comunicare con il mondo.

Stamattina lo stesso ministro degli Esteri Franco Frattini ha rivolto al governo di Teheran un messaggio per la fine delle violenze nel paese: “Ci appelliamo un’ennesima volta affinché non accadano quelle orribili scene di violenza e repressione polziesca che abbiamo visto in passato“. Proprio stanotte però, come riportato proprio dall’Adnkronos e altre agenzie di informazione, anche il sito di Gmail è stato reso inaccessibile agli utenti iraniani, mentre anche la velocità di Internet a Teheran è stata ridotta, impedendo di fatto l’accesso a siti e social network quali Facebook, Yahoo MSN e Twitter, ultimi strumenti di libertà nelle mani dell’opposizione.