FACEBOOK: pagati 65 milioni di euro per accuse di plagio. Scoperto accordo sottobanco

di Flavio Fabbri |

VINTI

Facebook, la più grande rete sociale al mondo, ha pagato 65 milioni di dollari per chiudere una causa legale che la vedeva incriminata per plagio, ovvero per copiatura di idee e codici appartenenti a ConnectU. Solo che non c’è mai stato nessun tribunale a dirimere la questione giudiziale, ma un accordo segreto tra le parti e l’entità di tale patto al buio doveva rimanere un segreto assoluto.

Così non è stato però, perché sul sito dello studio Quinn Emanuel Urquhart Oliver & Hedges, gli avvocati che suggellarono l’accordo per conto di ConnectU, è comparsa una newsletter con su scritto: “Vinti 65 milioni di dollari in un accordo legale con Facebook“. Un dettaglio che non doveva essere rivelato, tanto da aver spinto le parti in causa a convincere il giudice chiamato a ‘chiudere’ in modo pacifico il caso a far sgomberare l’aula del tribunale, sottraendo così i particolari dell’accordo alle orecchie indiscrete della stampa USA. Cifra non elevatissima, considerando che il valore di Facebook sul mercato è stimato attorno ai dieci miliardi di dollari, ma pur sempre un ottimo rimborso.

La gaffe potrebbe ora inasprire ulteriormente i rapporti tra Quinn Emanuel e i responsabili di ConnectU, che durante lo scorso anno disposero il suo licenziamento dando vita a una nuova battaglia in tribunale per la parcella del legale. L’avvocato richiede, infatti, circa 13 milioni di dollari per il suo operato, ma la società di ConnectU non sembra essere disposta a elargire una simile cifra.