FACEBOOK: cittadini si mobilitano e comprano pagina su La Repubblica per rispondere al Premier

di Flavio Fabbri |

VINCITORI

Si sono ritrovati su Facebook, si sono conosciuti e confrontati, per poi decidere di uscire fuori dalla rete e comunicare con la gente, ma in modo diverso. Centinaia di persone di diverso orientamento politico e diversa estrazione sociale che, dalle pagine di Facebook, hanno deciso di rispondere a Silvio Berlusconi e a quanto aveva affermato un mese fa davanti ai giovani di Confindustria, uscendo dal social network e pubblicando una lettera sul quotidiano La Repubblica.

Una lettera vecchio stile, ‘versione cartacea‘, consultabile anche su Repubblica.it in formato pdf, dove alle note parole del Premier rivolte alla platea dei giovani industriali, “Non date pubblicità ai media disfattisti“, hanno voluto controbattere: “Riteniamo inaccettabile questa forma di pressione – scrivono i firmatari dell’appello – comportamento che richiama forme di governo tipicamente non democratiche. Ci rivolgiamo a coloro che credono che questa ingerenza sia indegna e illiberale“.

Il richiamo all’articolo 21 della Costituzione Italiana, al diritto di esprimere le proprie idee e quello ad un’informazione libera e laica, fanno da contorno alla lettera, tradotta in diverse lingue, che poi sono quelle che si parleranno a partire da oggi all’Aquila, per l’inizio del G8. Il gruppo è costituito da diverse centinaia di sottoscrittori, ha spiegato Geronimo Emili rappresentante della comunità nata su Facebook, e ognuno di loro ha versato una quota variabile da 100 a 300 euro a testa, senza finalità politiche riconducibili a movimenti o partiti, ma spinti dalla sola volontà di difendere la Costituzione e i diritti in essa custoditi. Un caso questo che, al di fuori delle legittime istanze politiche, promuove definitivamente l’immagine di un’informazione ‘dal basso’ in emersione costante, in grado di muoversi su ogni piattaforma, di rivitalizzare ogni giorno mezzi di comunicazione dati per spacciati e di ricontrattare il valore collettivo e sociale dell’innovazione e dei new media.