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Italia


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Direzione Centrale
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Presidente
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Amministratore Delegato


URL
: www.telepiu.it

ATTIVITA’

Pay tv via satellite

ASSETTI

Azionisti

Canal Plus, Rai, News Corp


Partecipazioni

Italia
Nessuna partecipazione

Europa
Nessuna partecipazione

Mondo
Nessuna partecipazione

CRONOLOGIA

1991
Nasce Tele+, prima pay Tv in Italia. I canali proposti sono tre: uno per il cinema (+1), uno per lo sport (+2), uno per la cultura (3+).

1992
Si aggiunge una seconda rete interamente dedicata allo sport

1996
Attraverso il marchio D+ (poi con il nuovo marchio Tele+ Digitale) il gruppo Tele+ propone un’offerta televisiva a pagamento in digitale via satellite che comprende canali tematici di informazione, cinema, sport, documentari, intrattenimento, musica, viaggi, bambini. In totale quasi 100 canali tra premium, tematici, audio, interattivi e pay-per-view.

2001
(5 luglio) Viene chiuso l’accordo per la fusione fra Tele+ e Stream: Vivendi e News Corporation hanno deciso di fondere le loro attività di televisione a pagamento e di piattaforma digitale per costituire un unico operatore. Il nome è Tele+.
News Corporation venderà a Vivendi la metà della quota di Stream rilevata da Telecom Italia. L’accordo è stato raggiunto valutando pari a due terzi il contributo all’operazione di Tele+ e a un terzo quello di Stream. Alla fine della transazione gli azionisti di Tele+ (dunque Canal+ e Rai) avranno il 75% della nuova piattaforma e News Corp il 25%. Poiché News Corp ha una partecipazione di minoranza nella nuova società, l’accordo sarà sottoposto soltanto alle autorità italiane di settore.
News Corp avrà la possibilità di aumentare la sua quota in Tele+ fino al 50% per raggiungere una quota pari a quella del socio francese.
News Corp avrà un’opzione d’acquisto – esercitabile 18 mesi o tre anni dopo il closing – che gli consentirà di aumentare la sua quota nel capitale della nuova società e del loro management al valore di mercato nel momento dell’esercizio del call.
E’ inaugurato il secondo Contact Center nazionale di Tele+ con sede a Sestu, in provincia di Cagliari. La struttura impiega circa 300 persone e si sviluppa su una superficie di 3000 mq. Si affianca a quello “storico” con sede a Milano.

2002
Vengono riorganizzati i palinsesti delle reti Premium, passate da tre a cinque con l’aggiunta di Tele+ 16/9 e Tele+ 30. Tele+ Bianco è la rete “ammiraglia”, ospita il meglio del cinema, dei documentari, dei grandi eventi, delle serie tv e dell’offerta musicale; Tele+ Nero è la rete dedicata completamente allo sport; Tele+ Grigio si rivolge a tutti gli appassionati di cinema; Tele+ 16:9 ha una programmazione pensata per esaltare le qualità degli schermi panoramici; Tele+ 30 minuti è invece un nuovo servizio che posticipa di 30 minuti la programmazione di Tele+ Bianco.
(1 ottobre) Nasce Sky Italia Spa. News Corp conferma l’acquisto di Tele+ da Vivendi, per 900 milioni di euro (888 mln di dollari) e l’intenzione di fondere Tele+ con Stream (che controlla al 50% con Telecom Italia, che scenderà a una quota del 20% della piattaforma unica) per dare vita a una nuova pay tv, che si chiamerà Sky Italia Spa. News Corp pagherà 470 milioni in contanti e rileverà un debito di 423 milioni. Il break even di Sky Italia è previsto nel 2004, mentre nel 2005 si aspetta un utile operativo di 342 milioni di euro.
(18 ottobre) News Corp notifica l’operazione Stream-Tele+ all’antitrust di Bruxelles. La divisione concorrenza avrà un mese di tempo per la cosiddetta pre-istruttoria, mentre l’antitrust italiano potrà, entro tre settimane, chiedere a Bruxelles il rinvio dell’esame dell’operazione in ambito nazionale.
(29 novembre) L’Antitrust Ue decide di avviare “un’indagine approfondita” sulla fusione.

2003
(18 febbraio) L’Antitrust Ue formalizza in uno ”statement of objections” i propri dubbi consolidatisi in due mesi e mezzo di esame approfondito sulla fusione Stream-Tele+, l’operazione che darà il via alla megapiattaforma di tv digitale ”Sky Italia”.
(31 marzo) La Commissione europea dà informalmente via libera condizionato alla fusione fra Stream e Telepiù, autorizzando di fatto la creazione di un polo unico della televisione a pagamento in Italia. Il via libera di Bruxelles è condizionato al rispetto di numerose condizioni da parte di News Corp.
(2 aprile) Arriva il via libera formale della Ue alla fusione.
Il commissario europeo Mario Monti afferma che per l’acquisto delle frequenze digitali terrestri di Telepiù imposte dall’Antitrust europeo non è escluso nessun potenziale compratore.
(16 aprile) Arriva anche l’assenso dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni italiana.
(7 maggio) Il Consiglio dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni autorizza il trasferimento della maggioranza delle azioni delle società radiotelevisive Europa TV S.p.a (Telepiù Bianco) e Prima TV S.p.a (Telepiù Nero) alla società SPAFID (Mediobanca). Il trasferimento rientra nell’ambito dell’operazione di concentrazione autorizzata dalla Commissione europea, consistente nell’acquisto da parte di Newscorp del controllo esclusivo di Telepiù S.p.a. Tale trasferimento, autorizzato dall’Autorità ai sensi della legge 249/97, concorre all’attuazione di una delle misure anticoncentrative (dismissione delle reti analogiche) previste dalla decisione della Commissione europea del 2 aprile 2003.

DATI ECONOMICI E FINANZIARI

Non disponibili