Dimezzare il canone Rai? Basterebbe rispettare la legge

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COMUNICATO STAMPA


Rai

Il 18 dicembre il ministro delle Comunicazioni, Paolo Gentiloni, ha firmato il decreto che fissa a 106 euro l’ammontare del canone Rai per l’anno 2008. Per Gentiloni, questo consentira’ alla Rai di coprire i costi che prevedibilmente verranno sostenuti il prossimo anno.

Alle inevitabili polemiche sollevate dall’opposizione, che quando era al Governo ha fatto esattamente la stessa cosa, risponde Fabrizio Morri, capogruppo del Pd-Ulivo in commissione Vigilanza Rai: “A meno che, accentuando le difficoltà nelle quali già versa l’azienda, non si desideri che la Rai soccomba nella sfida delle televisioni commerciali“.

L’ADUC ha chiesto a Morri e ad altri parlamentari se davvero sia compito del servizio pubblico quello di competere con le tv commerciali. Ma anche se lo fosse (cosa che contraddirebbe la sua natura di servizio “pubblico” e quindi non “commerciale”), perche’ competere grazie a centinaia e centinaia di milioni di euro in tasse prelevate ogni anno dai cittadini?

L’ADUC dà due consigli al legislatore, di destra e di sinistra, se intende davvero cambiare strada:

1. abolire il canone e privatizzare la Rai, cosi’ da permetterle di competere con le tv commerciali ad armi pari.
2. in alternativa, invece di parlare di “aumenti per far fronte all’inflazione”, la Rai ed il Governo dovrebbero combattere l’evasione del canone di circa un miliardo di euro ogni anno da parte delle aziende, tasse evase che risolverebbero ogni suo problema finanziario e potrebbero portare ad un dimezzamento del canone per le famiglie italiane.

L’ADUC, Associazione per i diritti degli utenti e dei consumatori, è un’associazione che da sempre si batte per l’abolizione del canone Rai, attraverso indagini, informazioni e una petizione sottoscrivibile online.