‘Ipertensione addio, tutto italiano l’algoritmo che controlla la pressione’. Intervista a Giangiacomo Rocco di Torrepadula (Quasarmed)

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Quasarmed, start up specializzata in sistemi di telemedicina, ha da poco certificato l’algoritmo Pascal che consente di interpretare ogni singola misurazione della pressione in funzione dello storico del paziente.

INTERVISTA


Giangiacomo Rocco di Torrepadula

Arrivano in  Sanità, settore strategico per il Sistema Paese le nuove tecnologie. Ne abbiamo parlato con Giangiacomo Rocco di Torrepadula, uno dei fondatori di Quasarmed che ha realizzato la soluzione AmicoMed per la rilevazione ed il monitoraggio della pressione arteriosa.

 

 

Avete da poco certificato il  vostro algoritmo, anche oggetto di domanda di brevetto. Di cosa si tratta?

 

Giangiacomo Rocco di Torrepadula. Pascal, questo è il nome che abbiamo scelto per l’algoritmo, in onore del fisico cui si deve l’unità di misura della pressione, è il primo algoritmo al mondo nel suo genere in grado di interpretare ogni singola misurazione della pressione in funzione della precedente storia pressoria del paziente e nel contesto di tutte le misurazioni già effettuate. In questo modo Pascal fornisce non solo un giudizio sulla misurazione attuale ma anche deduzioni cliniche che aiutano a individuare particolari trend nell’evoluzione della pressione e quindi a meglio prevenire e/o curare l’ipertensione.

 

 

Chi ha sviluppato e come funziona l’algoritmo?

 

Giangiacomo Rocco di Torrepadula. L’algoritmo è il risultato dell’impegno di bioingegneri e sviluppatori di software nel tradurre l’esperienza clinica in complessi calcoli matematici. Oltre a raffinare continuamente il proprio giudizio sulla base della storia via via accumulata e, in caso di emergenze, ad avvisare tempestivamente l’utilizzatore e la Centrale Medica di AmicoMED, Pascal va oltre. Se l’algoritmo rileva anomalie nei trend, identificandole come indici di fenomeni pressori in sviluppo o di ulteriori patologie, inoltra tali segnalazioni alla Centrale Medica AmicoMED e ai suoi specialisti che,  a seguito di opportune analisi del quadro complessivo dell’utilizzatore (anamnesi inclusa), valuteranno la situazione, e decideranno se contattare direttamente il paziente per eventuali approfondimenti.

 

 

Quali sono i vantaggi di questo sistema?

 

Giangiacomo Rocco di Torrepadula. In primo luogo, è possibile avere un quadro della pressione delle persone rilevato nella loro vita reale con la garanzia di un’interpretazione sempre rigorosa e tempestiva. In questo modo si crea una vera e propria sinergia tra la componente tecnologica e la componente medica del servizio: Pascal da un lato risponde al cliente, ma al tempo stesso fornisce un supporto interpretativo rigoroso e strutturato ai medici della Centrale Medica AmicoMED. Per il cliente questo si traduce in tranquillità per il fatto che grazie ad  AmicoMED la sua situazione pressoria è perfettamente monitorata ed eventuali evoluzioni della situazione sono ‘catturate’ precocemente.

 


Si tratta di una tecnologia tutta italiana? 

 

Giangiacomo Rocco di Torrepadula. Assolutamente sì: non esiste ancora al mondo una tecnologia in grado di interpretare in tempo reale la storia, l’andamento dei valori pressori, che è però la cosa più importante per la valutazione e il trattamento delle situazioni ipertensive, come ribadito da tutte le principali linee guida internazionali. Ovviamente esiste da tempo la possibilità di interpretare una singola misura pressoria: tutti i misuratori di pressione e ormai anche molte app lo fanno normalmente con i normali “semafori” colorati (o simili) che dicono che la singola pressione è alta, normale o bassa. Si limitano però al singolo valore e non guardano la storia. Gli holter pressori sono in grado di offrire una raccolta dei dati sulle 24 ore, ma non arrivano alla capacità di analizzare un andamento che si sviluppa progressivamente nel tempo. Inoltre, la persona che indossa un holter durante le 24 ore di osservazione non si comporta come normalmente farebbe nella sua vita quotidiana.

 

 

Come funziona concretamente l’algoritmo Pascal?
 

Giangiacomo Rocco di Torrepadula. Pascal arriva a fornire una ventina di risposte per ogni singola misura: per compiere le sue analisi Pascal scompone la pressione in tutti le sue componenti, distinguendo ciascuna di esse anche in relazione agli orari delle rilevazioni. Il cliente non vede tutti questi dettagli limitandosi a ricevere dei responsi complessivi e facilmente comprensibili (comunque con un dettaglio per sistolica e diastolica). Al contrario, tutti questi dettagli vengono resi disponibili ai medici della Centrale Medica, che, se lo ritengono necessario, possono utilizzarli per i loro referti, arrivando ad una profondità di analisi fino ad oggi impensabile. Fare tutto questo ha richiesto oltre un anno di lavoro e un’infinità di simulazioni per trovare le giuste tarature, il tutto svolto secondo protocolli estremamente rigorosi. La recente certificazione CE medicale di Pascal è stato il coronamento di tutto questo, insieme all’egida che ha ricevuto QuasarMED da parte della SIIA – Società Italiana dell’Ipertensione Arteriosa – in forza dell’innovazione rappresentata da Pascal. Ovviamente Pascal è in continua evoluzione: esistono già nuove frontiere sperimentali che stiamo verificando in questi mesi e che contribuiranno in modo ulteriore alla prevenzione cardiovascolare grazie all’automisurazione.

 

 

Quali saranno le nuove linee di sviluppo per AmicoMed?

 

Giangiacomo Rocco di Torrepadula. La pressione è solo il primo dei servizi che lanciamo. Stiamo già lavorando su alcune nuove funzionalità da implementare nel servizio per rendere l’utilizzo da parte dell’utente ancora più immediato. Al contempo stiamo studiando un’estensione su diversi altri ambiti clinici ma sempre con la stessa impronta: offrire soluzioni clinicamente qualificate, ma al contempo di semplice utilizzo e alla portata di tutti. Una volta che avremo dimostrato la validità clinica ed economica della telemedicina rivolta direttamente alla cura della persona, prima di tutto in Italia, dove esiste complessivamente un ottimo sistema sanitario, porteremo il modello e l’eccellenza Italiana nel mondo.

 

 

Quali potrebbero essere  altri settori in cui operare?

 

Giangiacomo Rocco di Torrepadula. L’area cardiovascolare rappresenta certamente la frontiera immediata.

 

 

Le vostre soluzioni potrebbero aprire il campo a soluzioni di telemedicina?

 

Giangiacomo Rocco di Torrepadula. Certamente: più si rende facile ed economico per un cliente la fruizione di una tecnologia, più cambiano i suoi stili di vita. Pascal (e le sue innovazioni) sono uno degli ambiti algoritmici su cui ci stiamo muovendo. Ma stiamo già lavorando su nuovi fronti e sempre con la stessa logica: rendere possibile al cliente la fruizione di un servizio facile ed economico, con una “user experience” che non sia da “malato”. In questi primi mesi di attività abbiamo già salvato una persona e aiutato molto seriamente un’altra: ciò che è sorprendente è che in tutti e due i casi si trattava di persone giovani (sotto i 50) che non si immaginavano di avere un problema ipertensivo. Questa da sola è una bellissima ricompensa per tutti gli sforzi che compiamo ogni giorno.

 

di Antonio Savarese