Sistemi DRM. Il futuro della musica digitale: download o streaming in abbonamento? Intervista a Enzo Mazza (FIMI)

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a cura di Giorgio Sebastiano

INTERVISTA


Enzo Mazza

Che il 2 Aprile segni una data importante per la fruizione dei contenuti digitali è indubbio. Qualcuno ha scritto “è crollato il muro di Berlino digitale”, altri “il 2 Aprile segna la morte del DRM”. Al di là dei facili entusiasmi, l’accordo tra Emi e Apple, che dà attuazione pratica a una esternazione di Steve Jobs che dichiarava come il DRM fosse semplicemente inutile, segna una discontinuità importante nelle politiche commerciali dei contenuti digitali. Una volta a regime, sarà possibile acquistare brani senza DRM a 1,29 euro dallo Store di iTunes, un prezzo più alto ma con una qualità maggiore, mentre con 20 centesimi i clienti dello store potranno “liberare” i brani in loro possesso. Chi invece vuole, potrà continuare ad acquistare i brani con il DRM (e qualità standard), al solito prezzo di 0,99 euro.

Sarà questa la nuova via all’eldorado digitale del download legale, il battito di farfalla che obbligherà le altre Major ad accodarsi, creando quel tifone libertario che i consumatori di tutto il mondo attendono con ansia, oppure rimarrà un caso isolato?

Di questo abbiamo parlato con Enzo Mazza , Presidente della Federazione Industria Musicale Italiana (FIMI), che rappresenta nel nostro Paese Emi, SonyBMG, Universal e Warner, le fab-four dell’industria multimediale mondiale.

 

K4B.    L’abolizione del DRM da iTunes è una rondine primaverile oppure una svolta epocale?

 

Mazza. E’ una nuova fase, noi conosciamo il mercato digitale come un mercato agli albori, sul download siamo di fronte a uno sviluppo iniziale, quindi è chiaro che sia le aziende che le piattaforme stanno cercando di trovare una giusta posizione nei confronti del mercato. E’ in questo contesto che la mossa che la Emi e Apple stanno attuando va collocata. Altri pensano che il DRM sia ancora essenziale. Alla fine, al solito, sarà il mercato a decidere.

 

K4B.    Qual è, a riguardo, il suo punto di vista?

 

Mazza. E’ certamente un’operazione che può favorire lo sviluppo del mercato digitale bypassando di netto il problema dell’interoperabilità, ma è ancora troppo difficile capire quale sarà l’impatto di questa mossa, alcuni analisti per esempio dicono che il futuro non sia del download ma dello streaming in abbonamento, che necessita inevitabilmente di un sistema DRM.

 

K4B.    Però è inevitabile che il consumatore ha più interesse ad acquistare un prodotto che può usare come e dove vuole…

Mazza. Vero, ma non è l’unico elemento per spingere all’acquisto online. Importante anche la facilità di accesso, la possibilità di avere sistemi di pagamento semplificati, etc.

 

K4B.    Prevede comunque un incremento delle vendite?

 

Mazza. La mossa fatta da Apple ha questa aspettative, io sinceramente ho difficoltà a fare una previsione soprattutto per il nostro Paese, anche perché l’anno scorso il canale online è cresciuto molto, e vi sono ancora divide significativi, come la bassa penetrazione della banda larga, la difficile crescita delle piattaforme di eCommerce, che per esempio in Germania è il secondo canale di distribuzione. Da seguire con interesse, per esempio, l’operazione della coca-cola, che regala brani da scaricare da iTunes ai suoi clienti e altre iniziative che creano awareness sul canale digitale.

 

K4B.    Rimane il nodo della Urbani, sempre più lontana dalla società civile ed ora anche dall’Europa, la nuova normativa Ipred2 in approvazione…

 

Mazza. Il fatto che la normativa italiana non sia in linea con la normativa europea è una bufala di dimensioni spropositate, la normativa Ipred 2 riguarda la lotta al crimine organizzato e la contraffazione. Nell’ambito di questa direttiva sono stati esclusi alcuni comportamenti ad uso personale, e quello che non si dice ma si fa capire è che lo scaricare un file non è penale, ma non è penale neanche nella normativa italiana, quello che rimane penale è la messa in condivisione.

 

K4B.    Riguardo al prezzo, poi, i nuovi brani costeranno 1,30 invece di 0,99…

 

Mazza. Sul prezzo non posso dire molto, dico solo che oggi vi è un’offerta accessibile e flessibile anche perché puoi comprare il singolo brano da un album, ed è già un passo notevole rispetto al mercato tradizionale.

 

K4B.    Però oggi alcuni Cd costano meno nei negozi che su iTunes

 

Mazza. Si, è vero, molti titoli di catalogo (oltre il 50 % almeno) oggi sono di fatto al di sotto del prezzo della rete, dove però, come ho detto, puoi comperare il singolo brano. I consumatori hanno comunque un’alternativa, o in negozio o sullo store online che prima non avevano.

 

K4B.    Una buona, una cattiva notizia, la Commissione Europea , peraltro come già Key4biz aveva fatto notare, ha rilevato come l’Europa, negli store online, non esiste. Possiamo recarci all’estero ed acquistare cd, ma non possiamo farlo online…

 

Mazza. Questo è un elemento che abbiamo segnalato anche noi alla Commissione nella recente consultazione sul “content online” nel mercato unico, vi sono restrizioni territoriali imposte dai contratti con le società degli autori ed editori che limitano l’exploitation dei repertori, di fatto manca un pezzo importante del mercato, perché i diritti delle case sono limitati.

 

K4B.    Ma lei è concorde che il consumatore debba poter andare, online, in Europa a comprarsi quello che vuole come nella vita reale?

 

Mazza. Questa cosa è interessante nella sua complessità, lo one stop shop per l’acquisizione di diritti è la soluzione definitiva, ma rimane il vincolo del meccanismo delle società di autori ed editori. Vediamo quindi questa iniziativa della Commissione come una decisione innovativa, ma la Commissione non può limitarsi a sollevare il caso, deve anche sciogliere con chiarezza tutti i nodi dell’apertura in Europa dei modelli di gestione del diritto di autore e della filiera dei diritti, l’Europa è in forte ritardo rispetto agli USA dove il mercato unico della musica digitale si sta consolidando.

 

K4B.    Perché gli americani possono pagare i brani 99 centesimi di dollaro e in Europa 99 centesimi di euro, considerando per altro che i tra quarti del mercato sono in mano ad aziende Europee?

 

Mazza. Questa cosa l’ha stabilita Apple, ma è una operazione di marketing, tutto a 0,99, penso che alla fine sarà il mercato a stabilire la soglia, anche perché se il cd fisico costa meno di quello immateriale, diventa inevitabile comprendere dove il consumatore indirizzerà il propri risparmi.

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