Rai, Usigrai sospende lo sciopero dell’11 giugno

di Raffaella Natale |

Usigrai, il sindacato dei giornalisti Rai, ha deciso di sospendere lo sciopero dell’11 giugno contro i tagli imposti dal governo Renzi alla Tv pubblica. Resta al momento confermato quello della Cgil e della Uil.

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Sospeso lo sciopero indetto da Usigrai per l’11 giugno per protesta contro i tagli da 150 milioni imposti dal governo Renzi alla Rai con il DL Irpef. Resta invece confermato quello indetto da Cgil e Uil.

Il sindacato dei giornalisti della tv pubblica ha annunciato la decisione di bloccare la protesta “dopo il voto a larghissima maggioranza delle assemblee tenute nelle ultime 48 ore in tutte le redazioni d’Italia“.

Restano però le preoccupazioni già espresse per le decisioni che hanno portato alla quotazione di RaiWay, per le quali Usigrai ha chiesto al Cda di valutare l’impugnazione del DL Irpef per il quale il Cda Rai deciderà il 12 giugno.

“Ora vediamo – afferma l’Usigrai in una nota – se il governo è in grado di tenere il passo della sfida riformatrice o sono solo annunci. Restano tutte le preoccupazioni e contrarietà per la vendita di quote di RaiWay fatta solo per far cassa, senza una idea strategica per il Paese sul tema delle torri di trasmissione. E la nostra convinzione che il prelievo di 150 milioni, versati dai cittadini per il Servizio Pubblico, sia illegittimo”.

Su questo, dice ancora l’Usigrai, governo e Parlamento devono una risposta anche all’Ebu (l’Associazione dei Servizi pubblici europei), che ha lanciato l’allarme al presidente della

Repubblica Giorgio Napolitano sul rischio per l’indipendenza del Servizio Pubblico.

“Pur assumendo una decisione diversa da altre sigle sindacali – conclude la nota del sindacato dei giornalisti Rai -, pretendiamo il massimo rispetto per chi ha scelto di confermare lo sciopero: un diritto garantito dalla Costituzione che non può essere deriso con commenti e termini sprezzanti”.

 

Cgil e Uil hanno, infatti, intenzione di procedere con la mobilitazione. Oggi la Rai ha, quindi, informato che in vista dello sciopero del personale “la normale programmazione televisiva nella giornata potrebbe subire delle modifiche e le edizioni dei telegiornali e dei notiziari radiofonici potrebbero andare in onda in forma ridotta”.

Antonello Giacomelli: ‘Priorità alla riforma del canone’

Intanto da Lussemburgo, dove ha partecipato a un Consiglio europeo delle tlc, il Sottosegretario alle Comunicazioni Antonello Giacomelli ha fatto sapere di considerare “ormai superata” la questione del contributo della Rai ai tagli previsti nel 2014, e ha indicato che tra le priorità c’è ora la “riforma radicale del canone“.

Ora “il governo procederà alla riforma del canone, al rinnovo della convenzione e alla definizione di una nuova governance e di una nuova Rai. Credo che il tema del contribuito sia ormai alle nostre spalle“, ha osservato Giacomelli.

Alla domanda se un nuovo contributo possa essere richiesto alla Rai anche nel 2015, il Sottosegretario ha risposto: “Nel 2015 la situazione sarà totalmente diversa, sia per quello che riguarda il canone, in quanto ci sarà stata la riforma, e sia – ci auguriamo – per la situazione del paese”.

Quanto alla riforma del canone, alla domanda se la riforma implicherà una riduzione dei pagamenti per i contribuenti, Giacomelli ha risposto parlando di “una modifica radicale del sistema attuale, che implica l’introduzione del criterio di equità, di un meccanismo che elimini l’evasione, e di un meccanismo che tolga l’odiosità con cui è percepito questo contributo da parte dei cittadini”.

 

Vinicio Peluffo: ‘Da Usigrai una buona notizia’

“La decisione dell’Usigrai di revocare lo sciopero è una buona notizia. Non solo un segno evidente della volontà di dialogo, ma anche l’occasione vera per ridefinire i contorni di un servizio pubblico televisivo al passo coi tempi, la tecnologia, gli sviluppi della comunicazione“, ha commentato Vinicio Peluffo, capogruppo Pd in Commissione di Vigilanza Rai.

“Nel pieno rispetto di chi sceglierà comunque la mobilitazione, avviare fin da subito un confronto è l’unico modo per dimostrare che la Rai può offrire efficienza e risparmi cambiando profondamente. E questa è la volta buona per farlo”.