AT&T compra DirecTv. Nozze da 67,1 mld di dollari nella pay Tv USA

di Raffaella Natale |

L’operatore tlc sborsa 67,1 mld per mettere le mani sulla seconda pay tv USA. Nuovo matrimonio tra telco e broadcaster e nuova mossa verso il consolidamento del mercato tv.

Stati Uniti


AT&T

AT&T ha acquistato la tv satellitare DirecTv per 67,1 miliardi di dollari in contanti e azioni. Il valore totale dell’operazione, annunciata stanotte ora italiana, raggiunge questa somma perché l’operatore statunitense delle tlc si è accollato tutto il debito netto della nuova controllata, la seconda pay tv degli Stati Uniti con 20 milioni di clienti in Usa e altri 18 milioni in America Latina.

La notizia circolata alcuni giorni fa come indiscrezione è adesso confermata ma con un prezzo maggiorato e segna una nuova mossa sul mercato televisivo in fase di consolidamento non solo negli USA dove lo scorso febbraio Comcast ha comprato Time Warner Cable per 45 miliardi di dollari, ma anche in Europa con l’annunciato network paneuropeo delle pay tv di Rupert Murdoch e le operazioni in corso tra Italia e Spagna per Mediaset Premium e Digital+.

 

Con il nuovo accordo tra AT&T e DirecTv, approvato dai Cda di entrambe le società, nasce un gigante del mercato delle tv e delle telecomunicazioni, creando le condizioni per una totale integrazione tra la distribuzione di contenuti tra la telefonia mobile e le piattaforme video e banda larga. AT&T finanzierà l’operazione “con una combinazione di liquidità disponibile, vendita di asset non-core e transazioni sul mercato del debito”.

 

L’accordo dovrà essere approvato dalle autorità di regolamentazione federali e per favorire l’iter di approvazione AT&T ha annunciato che dovrebbe vendere le sua partecipazione in America Movil.

 

I due gruppi già in passato avevano cercato di percorrere la strada della fusione, senza riuscire ad arrivare a un’intesa.

Grazie all’operazione AT&T potrebbe liberare parte del suo traffico dando più banda agli utenti di Internet da casa. Per DirectTv l’intesa sarebbe vantaggiosa perché negli ultimi mesi la sua crescita ha subito un rallentamento e potrebbe usare i satelliti per fornire agli utenti la connessione e competere così direttamente con i gruppi di telecomunicazioni.