Luigi Ricci (Barometro): ‘Basta Festival di Sanremo, ha 64 anni e li dimostra tutti’. Ecco i numeri

di Raffaella Natale |

Luigi Ricci commenta a Key4biz gli ascolti del 64° Festival di Sanremo e ricorda: ‘Lo scorso anno la Rai ebbe il coraggio di rinunciare a Miss Italia che, passata su La7, ottenne un ascolto bassissimo’.

Italia


Luigi Ricci

Risultati deludenti per questa 64a Edizione del Festival di Sanremo, al punto che viene da chiedersi se questa Kermesse canora che, stando alla Corte dei Conti, negli ultimi anni ha prodotto per la Rai un buco da 20 milioni di euro, debba ancora essere mantenuta.

L’analisi presentata da Barometro, sui dati Auditel, indica un ascolto in rapido declino e la difficoltà a catturare il pubblico giovane. Un dato, che interessa i pubblicitari e i centri media, è appunto relativo al target commerciale 15/54: la media delle 5 serate del Festival si è attestata a 3,8 milioni, in flessione del 30%.

 

“Ogni anno – commenta Luigi Ricci, Managing Director di Barometro, a Key4biz – la Rai fa uno sforzo sovrumano per tenere in vita un Festival che ha 64 anni e li dimostra tutti”.

 

Nel complesso quest’ultimo Festival di Sanremo condotto da Fabio Fazio consolida un risultato medio di ascolto delle cinque serate di quasi 8,8 milioni di spettatori con uno share medio del 39,3% (1a, 2a e 3° Serata)

La flessione degli ascolti Tv di quest’anno rispetto a quello dello scorso anno è pari a 3,3 milioni e 7,9 punti di share, in questo caso si sottolinea il fatto che il Sanremo 2013 è stato anche quello con la migliore performance dei tre anni precedenti, ed era sempre condotto da Fabio Fazio (Infografica).

 

Che cosa dovrebbe fare la Rai, rinunciare al Festival di Sanremo?

Sì, secondo Luigi Ricci che osserva: “Lo scorso anno il direttore di Rai1, Giancarlo Leone ebbe il coraggio di rinunciare alla kermesse anacronistica di Miss Italia: il concorso di bellezza, in onda in un’unica serata su La7, ottenne un ascolto bassissimo. Lo stesso succederebbe con il Festival di Sanremo, senza Rai1 non avrebbe ragione di esistere, perché la gara canora è ormai inglobata nello show televisivo, dei conduttori, ospiti e delle polemiche, mentre ai cantanti in gara gli rimane uno strapuntino”.

 

La Rai dovrebbe, quindi, cercare di indirizzare le risorse economiche su programmi che invece potrebbero fare impennare l’audience.

Luigi Ricci cita il caso del Talent canoro X Factor le cui prime quattro edizioni sono andate in onda su Rai 2 e che poi, visti gli alti costi di produzione, il format è passato a Sky dove registra ascolti record.

“La Rai – sottolinea Luigi Ricci – si è lasciata sfuggire X Factor che su SkyUno ha macinato ascolti importanti per la pay tv, realizzando impressionanti volumi di “engagement”: 1,4 milioni di tweet, di cui 864 mila con hashtag #XF7; numero di voti rispetto allo scorso anno che sale a 14,4 milioni”.

Il Talent The Voice non è riuscito a eguagliare quei risultati oltre a essere ugualmente molto costoso: 1 milione di euro a puntata, stando a quanto denunciato da Massimiliano Dona, Segretario generale dell’Unione Nazionale Consumatori.

 

“La cosa che dispiace – conclude Luigi Ricci – è che la Rai tagli le sedi di corrispondenza e i mezzi alle testate giornalistiche e sportive per produrre il Festival di Sanremo che dura soltanto una settimana”. E tra l’altro senza assicurare un ascolto forte.

 

Nella serata finale di Sanremo 2014, secondo i dati di Barometro, l’ascolto medio raggiunge una media ponderata di 9,3 milioni di spettatori – share del 43,5%; in crescita sulla serata del venerdì di circa +1,2 milioni e +5,5 punti.

Il 1° parziale fino alle 23.48 ottiene 10,4 mln (41,1%) e il 2° parziale, fino alle 25.15, scende a 7,0 mln (53,6%). L’età media dell’ascolto nella serata di sabato è di 54 anni: 1° parziale a 55 e 2° parziale a 52 anni, uno scostamento di 3 anni tra i due parziali denota che nella tarda serata la componente giovanile è lievitata (Infografica).

 

Per gli appassionati delle statistiche, per avere un risultato più basso dobbiamo risalire al 2008, ultima edizione del Festival di Sanremo condotto da Pippo Baudo, in questo caso la media delle cinque serate precipitò a 6,6 milioni e a uno share del 35,4% di share, (minimo Auditel); e non c’era la concorrenza della programmazione dei canali digitali.