Antonio Catricalà: ‘Frequenze Tv, gara chiusa entro l’estate. Base d’asta a 90,75 milioni’

di Paolo Anastasio |

Il viceministro con delega alle Comunicazioni in audizione al Senato: 'All'asta andranno frequenze che compongono tre reti televisive nazionali, diritto d'uso ventennale'

Italia


Antonio Catricalà

Entro l’estate verranno assegnate nuove frequenze televisive in digitale (ex beauty contest). Lo ha detto oggi il viceministro allo Sviluppo economico con delega alle Comunicazioni Antonio Catricalà in audizione alla Commissione Lavori pubblici del Senato. L’asta competitiva consentirà di chiudere la procedura di infrazione comunitaria pendente sull’Italia per mancanza di concorrenza nel settore televisivo, dopo il passaggio al digitale terrestre. La base d’asta, fissata a 90,75 milioni di euro per tutti i lotti a gara, è incoraggiante perché non troppo elevata e disegnata quindi per spingere i partecipanti a rilanciare al massimo. L’obiettivo dello Stato, com’è noto, è attirare il maggior numero di nuovi entranti per risolvere una volta per tutte il nodo della mancata concorrenza nel settore tv, contestato dall’Ue.  

 

Base d’asta fissata a 90,75 milioni di euro per i tre lotti in gara

La base d’asta è stata fissata a 90,75 milioni di euro per tutti e tre i lotti “destinati alla sola Tv per 20 anni”, ha detto Catricalà, aggiungendo che “Le offerte economiche prevedono un sistema di miglioramento competitivo – ha aggiunto – con importo minimo stabilito in base al costo per abitante incluso nel decreto per le misure compensative per la liberazione della banda 800 MHz (DM 23 gennaio 2012), in modo proporzionale alla copertura potenziale: la base d’asta prevista nel bando e’ pari a circa 29.300.00 euro, 29.825.000 euro, 31.625.000 euro rispettivamente per L1, L2, L3″. In precedenza, erano circolate valutazioni diverse, in particolare erano emerse cifre potenzialmente maggiori per le frequenze in UHF giudicate di maggior pregio – si era parlato di una base d’asta a 50 milioni per i lotti UHF – rispetto a quelle in VHF. La decisione di Catricalà di attribuire un valore non troppo diverso ai multiplex in VHF e UHF è certamente un segnale di incoraggiamento alla partecipazione di un numero congruo di pretendenti in lizza. 

 

Asta entro l’estate  

“Ai sensi del decreto legge n. 16/12, convertito in legge n. 44/12, al fine di assicurare l’uso efficiente e la valorizzazione economica dello spettro radio, nonché per aprire il mercato di radiodiffusione televisiva terrestre in tecnica digitale a soggetti nuovi entranti o agli operatori minori esistente, verranno assegnati nuovi diritti di uso per frequenze televisive nazionali tramite un’asta con offerte economiche con rilanci competitivi – ha annunciato Catricalà – tenuto conto che, dopo la pubblicazione del bando sulla Gazzetta Ufficiale dovrà trascorrere un mese per la presentazione delle domande di partecipazione, almeno un altro per la verifica delle stesse, più un altro per l’avvio effettivo della gara, è molto probabile che le operazioni finiscano per chiudersi comunque entro l’estate del 2014″. “All’asta andranno frequenze che compongono tre reti televisive digitali terrestri nazionale con un diritto d’uso ventennale non trasferibili per i primi tre anni, due in banda Vhf e uno in banda Uhf”.

 

Residui rischi di interferenze internazionali per i lotti L1 e L2

“La potenziale copertura, valutata da Agcom tramite reti di riferimento, varia dall’89,5% del lotto L1 e 91,1% per L2 al 96,6% del lotto L3; L1 e L2 potrebbero presentare residui problemi di compatibilità internazionale. Il provvedimento – ha detto ancora Catricalà – consente di concorrere per tutti e tre i lotti (L1, L2, L3) ai soli nuovi entranti o piccoli operatori (cioè che detengono un solo multiplex); di concorrere per al più due lotti tra L1 e L3 agli operatori integrati, attivi su altre piattaforme con una quota di mercato superiore al 50% della tv a pagamento (Sky); esclude dalla partecipazione alla gara gli operatori che detengono tre o più multiplex Mediaset, Rai e Telecom Italia Media”.

C’è da dire che la potenziale copertura di cui parla il viceministro Catricalà, seconod gli esperti, è valida soltanto nell’ipotesi di rispetto del coordinamento internazionale secondo il piano nazionale frequenze stilato dall’Agcom nel 2010. Il problema delle interferenze internaizonali con i paesi confinanti (Croazia, Svizzera, Slovenia, Malta ecc) rischia di restare aperto in caso di mancato coordinamento, anche perché le emittenti italiane che disturbano il segnale dei nostri vicini sono nell’ordine delle centinaia, secondo gli esperti. 

 

Imminente consolidamento fra TIMB e L’Espresso

“È imminente il consolidamento di un nuovo soggetto detentore di cinque multiplex a seguito della imminente fusione tra Telecom Italia Media Broadcasting e L’Espresso”, ha chiuso Catricalà.