Flavio Zanonato: ‘L’aumento del canone Rai colpirebbe chi già paga e non gli evasori’

di Raffaella Natale |

Il Ministro si è anche impegnato con la Rai: ‘Darò una mano perché si recuperi almeno una parte dei 450 milioni di euro evasi’.

Italia


Flavio Zanonato

Non si placa il confronto tra Rai e Ministero dello sviluppo economico in merito alla decisione governativa di bloccare il canone per il 2014. La tv pubblica non ci sta e minaccia il ricorso al Tar, opponendo le difficoltà a far cassa di fronte alla forte evasione. Dal MiSE ribadiscono la loro ferma decisione a non aumentare il canone in un periodo di forte difficoltà economica per gli italiani, ma si dicono pronti a studiare soluzioni per contrastare l’evasione.

Il tutto mentre su un altro fronte Sky Italia chiede alla Rai di porre fine all’oscuramento dei programmi per suoi abbonati e TivùSat replica “I programmi prodotti con il canone non possono essere ceduti gratuitamente a una pay tv“.

 

Stamani il Ministro Flavio Zanonato, ai microfoni de ‘L’Economia prima di tutto’ del Gr Rai, ha rilanciato: “Il fatto che aumentino alcune tariffe non giustifica che debbano aumentare anche altre, perché nelle tasche dei cittadini si sommano i danni e non si bilanciano. Il canone Rai è evaso da 1/4 degli utenti e bisogna condurre una forte battaglia, altrimenti aumentando il canone compensiamo le carenze nel bilancio con un aumento a chi già paga e non andando a scovare quelli che non pagano. Io adesso, anche in accordo con la Rai, darò una mano perché si recuperi almeno una parte dei 450 milioni di euro evasi nel canone Rai”.

 

Intanto Michele Anzaldi (Pd), segretario della Commissione di Vigilanza, chiede al presidente Roberto Fico (M5s) di far luce su una vicenda su cui “regna grandissima confusione nel Cda Rai”.

In merito all’eventuale ricorso – ha spiegato Anzaldi- che l’azienda vorrebbe presentare contro il governo per il mancato aumento del canone in linea con l’inflazione, il ministro Zanonato parla di una lettera della presidente Tarantola che non chiederebbe nulla, mentre la consigliera Todini dice che il Cda starebbe valutando il ricorso al Tar, per il quale secondo la consigliera ci sarebbero i presupposti. Il direttore generale Luigi Gubitosi, da parte sua, dice che non se ne occupa. Che sta succedendo a Viale Mazzini?”.

 

“Viene da chiedersi– ha aggiunto Anzaldi – se la consigliera Todini e i suoi colleghi che vogliono ricorrere al Tar abbiano mai fatto una fila alle posta. In questi giorni gli italiani sono alle prese con i bollettini per il pagamento del canone, con il prezzo fermo al 2013. Se il ricorso fosse presentato e vinto, gli italiani dovrebbero tornare a fare la fila per pagare poco più di un euro di sovrapprezzo, oltre al costo del bollettino postale”.

 

Ieri il consigliere Rai Luisa Todini ha infatti dichiarato che “è doveroso valutare la possibilità” del ricorso al Tar. “Dimentichiamo per un attimo che la Rai è di tutti i cittadini, che è servizio pubblico – ha spiegato Todini a Radio 24 – la Rai è intanto una Spa. È doveroso valutare un ricorso quando non si segue la legge, che può essere discutibile ma è la legge vigente. Il ministro Zanonato può dire quello che vuole, ma il Cda ha deciso nell’ultima seduta che i nostri legali devono valutare se c’è margine per un ricorso, e molto probabilmente i margini ci sono”.

 

Infine la Todini ha auspicato che Sky collabori con la Rai per contrastare l’evasione sul fronte delle liste abbonati: “C’è la privacy, lo so, ma è fondamentale una collaborazione tra tutti i broadcaster, pubblici o privati. Troveremo una soluzione, se Sky trasmette in Italia e dà da lavorare a cittadini italiani ha il dovere di preoccuparsi del problema dell’evasione, che incide su qualsiasi attività, pubblica o privata“.

 

Le dichiarazioni della Todini hanno sciolto i dubbi di Zanonato che non credeva possibile che la Rai ricorresse contro il proprio azionista, il governo. Eppure il Decreto contro l’aumento del canone firmato da lui il 20 dicembre non è ancora stato pubblicato senza che si sappia il perché: “Io ho firmato il decreto – ha detto il Ministro a Repubblica – e l’ho mandato agli uffici competenti, secondo le usuali procedure”.