#Lcn: guerra del telecomando, spunta l’ipotesi asta per riassegnare i tasti 8 e 9

di Paolo Anastasio |

Il commissario ad acta Marina Ruggieri sta esaminando il piano Lcn dell’Agcom, sospeso a metà dicembre. C’è tempo fino a metà marzo per le conclusioni. Intanto spunta l’ipotesi di Antonio Sassano, di assegnare i tasti contesi con una gara.

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Guerra del telecomando, spunta l’ipotesi di fare un’asta (come per le frequenze) per riassegnare i tasti 8 e 9 dell’Lcn, congelati a metà dicembre dal Consiglio di Stato. L’Lcn, l’ordinamento automatico dei canali entrato in vigore dopo lo switch-off dell’analogico e il passaggio al digitale terrestre, è finito sotto la lente del Consiglio di Stato, che ha annullato il piano dell’Agcom, accogliendo il ricorso di Telenorba. La revisione del piano Lcn è prevista per metà marzo.

 

Nodo del contendere l’assegnazione dei tasti pregiatissimi 8 e 9 a Mtv e Deejay Tv, che ha spinto appunto il Consiglio di Stato a chiamare in causa un commissario ad acta, la professoressa Marina Ruggieri, che insegna telecomunicazioni all’Università Tor Vergata, che ha 90 giorni (a partire da metà dicembre) per analizzare l’indagine sulle abitudini nella numerazione dei canali che l’Agcom aveva commissionato all’Istituto Piepoli prima di fare l’assegnazione LCN del 2013, e verificare se prima dello Switch-off del 2010 i telespettatori avevano televisioni nazionali all’8 e al 9 oppure emittenti locali.

Il commissario Ruggieri potrà inoltre ordinare una nuova rilevazione, se necessario, anche perché i dati di ascolto su cui dovrebbe basare la sua decisione sono basati sull’era della transizione dall’analogico nel 2010, prima dello swtch off. Un’era geologica ormai strasuperata, vista la rapidità del progresso tecnologica e il cambiamento dei gusti degli utenti.

 

E mentre il commissario ad acta porta avanti il suo lavoro di revisione, è Antonio Sassano, fra i maggiori esperti di frequenze, che su Twitter lancia l’idea: #LCN è risorsa scarsa e preziosa o si elimina la scarsità (tre cifre alla SKY) o lo si mette all’asta. Come le frequenze”. Un’altra ipotesi, come si evince dal tweet, potrebbe essere quella di rivedere in generale la posizione di tutte le emittenti con un telecomando “tematico” sul modello di Sky, ad esempio assegnando la sequenza 101, 102, 103 a tutte le emittenti nazionali; il 201, 202, 203 a tutte le emittenti locali; 301, 302, 303 ad esempio per le emittenti che fanno informazione, la sequenza 400 alle emittenti sportive e così via. In questo modo, ad esempio, premendo il tasto 2 sul telecomando, in Puglia i telespettatori andrebbero direttamente sul tasto 201 che potrebbe accogliere Telenorba, la prima emittente locale pugliese, che rivendica una posizione migliore sul telecomando e promotrice del ricorso al Consiglio di Stato contro l’attuale piano Lcn.

 

Un’ipotesi, quella del’asta, che non piacerà di certo alle emittenti locali e alle nazionali minori, anche perché l’ipotesi mettere a gara i tasti 8 e 9 metterebbe fuori gioco i piccoli player. L’ipotesi di un telecomando con numerazione sul modello di Sky potrebbe essere più gradita, in teoria, a nuovi player come ad esempio Discovery, che troverebbe il suo canale nella sequenza dal 100 in poi o che sarebbe disposta a spendere molto per occupare un tasto pregiato.