Rai, Fico (M5s): ‘Notizia sull’illegittimità del canone è una bufala’

di Raffaella Natale |

Smentita così definitivamente la notizia di una fantomatica sentenza della Corte Ue che definiva illegittimo il canone. Fico ha però annunciato che sarà audito dal Parlamento Ue per parlare di Rai.

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Roberto Fico

Il canone Rai va pagato. La notizia circolata nei giorni scorsi che riprendeva una fantomatica sentenza della Corte europea dei diritti umani del 30 dicembre scorso secondo la quale il canone era illegittimo si è rivelata una bufala.

L’informazione, ripresa da tanti siti e diffusasi in modo virare sul web, in realtà era stata pubblicata da un giornale online satirico ma in molti l’hanno creduta vera, complice forse il desiderio di molti italiani per i quali il canone continua a essere la tassa più evasa e odia.

 

Stamani per sgomberare il campo da ogni sospetto e viste anche le numerose richieste arrivate da tanti telespettatori italiani che entro il 31 gennaio dovranno rinnovare il canone pagando alla Rai 113,50 euro, il presidente della Commissione parlamentare di Vigilanza Roberto Fico (M5s) ha dichiarato : “In molti mi hanno chiesto lumi sulla questione dell’illegittimità del canone Rai e in molti sanno già che la notizia diffusa nei giorni scorsi non è vera. Non esiste alcuna sentenza del 30 dicembre 2013 della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo che va a trattare l’argomento legittimità del canone in Italia. Una bufala insomma”.

 

Fioco ha detto anche d’aver ricevuto invece dalla Commissione delle petizioni del Parlamento Europeo l’invito come Presidente della Vigilanza Rai per un’audizione pubblica a Bruxelles il 19 marzo.

La Commissione delle Petizioni si è, infatti, occupata nei mesi scorsi dell’iniziativa dell’eurodeputata della Lega Nord Mara Bizzotto (14 mila firme per chiedere l’abolizione del canone) e sull’onda della discussione ha deciso di approfondire alcuni temi.

 

“Gli europarlamentari – ha spiegato il deputato grillino – vogliono chiarimenti sulla possibilità riconosciuta agli utenti Rai di recedere dal servizio pubblico attraverso la ‘sigillazione’ dell’apparecchio e intendono approfondire il trattamento dei cittadini con disabilità visive e uditive dato il numero ridotto di programmi sottotitolati a loro dedicati. Dovrebbero, poi, affrontare la questione della trasparenza del bilancio dell’azienda, e discutere della sentenza del Consiglio di Stato del 30 agosto 2013 che si era espressa sullo squilibrio provocato dalla Rai nel mercato televisivo quando impedì agli utenti Sky di accedere ai programmi della tv pubblica”.

 

Sull’informazione circolata in rete riguardante illegittimità del canone è intervenuta anche l’Agenzia delle Entrate che con una nota ha chiarito che si tratta di una notizia “falsa e destituita di ogni fondamento”.

“Al contrario – spiega l’Agenzia – la Corte europea si è pronunciata con decisione 33/04 del 31 marzo 2009, affermandone la piena legittimità. Pertanto, tutti i possessori di un apparecchio atto o adattabile alla ricezione di programmi radiotelevisivi sono tenuti al pagamento del canone entro il 31 gennaio 2014. In caso di inottemperanza, saranno applicate le sanzioni previste dalla Legge”.