Legnini agli editori: ‘Vigileremo contro taglio dei fondi, ma senza un Piano non si esce dalla crisi’

di Raffaella Natale |

Il Sottosegretario ha anche invocato la necessità di norme su diritto d’autore online: ‘Nessun pregiudizio verso Google, ma le regole devono valere per tutti’.

Italia


Giovanni Legnini

Aumentano le tensioni sulla Legge di Stabilità con sindacati sul piede di guerra, pronti a mobilitare le piazze se non si faranno alcune modifiche incisive al provvedimento.

La Cisl e la Uil sono pronte a fermare la manifestazione se il governo rimodulerà l’intervento sul cuneo fiscale, la Cgil ha invece ribadito la volontà di andare avanti con lo sciopero. Il premier Enrico Letta dovrà decidere sul da farsi e anche in fretta.

Intanto il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’Editoria, Giovanni Legnini, ha assicurato che vigilerà affinché il mini-fondo per gli editori previsto nella Legge di Stabilità non sia tagliato (Leggi Articolo Key4biz).  

“C’è un contenitore normativo e finanziario nella Legge di Stabilità sul quale dobbiamo vigilare perché c’è un assalto alla diligenza al contrario“, ha commentato nel suo intervento agli Stati Generali dell’informazione a Venezia. Legnini ha aggiunto che “non è vero che lo stato italiano regala i soldi ai giornali perché ad esempio rispetto ai 280 milioni di contributi del 2006, l’attuale legge di stabilità ne prevede solo 58. Dovremmo cercare di incrementarli. Anche il fondo globale per l’editoria è passato dai 506 milioni del 2007 ai 142 previsti per il 2014″.

 

Il Sottosegretario ha ricordato che l’editoria italiana ha subito gli effetti durissimi della recessione e della rivoluzione digitale: “…due macro-cause che hanno piegato e profondamente cambiato il settore, insieme anche al drastico calo della contribuzione pubblica”.

“Abbiamo affrontato tale situazione straordinaria innanzitutto innovando nel metodo, chiamando tutti gli attori della filiera a progettare insieme a noi un percorso di sostegno all’innovazione e di contrasto alla crisi“.

Il primo risultato, ha spiegato Legnini, è la norma inserita nella Legge di Stabilità, che punta su innovazione, giovani, ammortizzatori e uscita.

Ma dopo questa legge, ci sarà bisogno di un ulteriore intervento normativo che affronti gli altri punti dell’intesa raggiunta ad agosto. Ad esempio, quello controverso del diritto d’autore: “Se ne parla in tutto il mondo – ha osservato Legnini – altri Paesi hanno già fatto un intervento normativo, ora dobbiamo farlo anche noi”. (Leggi Articolo Key4biz).

“I motori di ricerca attingono sempre più raccolta pubblicitaria“, ha aggiunto aprendo una questione su fiscalità e riconoscimento del diritto d’autore. “Quest’ultimo – ha continuato nel suo ragionamento – è uno dei punti dell’accordo del 6 agosto scorso e presto interverremo con un provvedimento specifico. Nessun pregiudizio verso Google ma il riconoscimento che le regole devono valere per tutti. Quindi ci sarà il rinvio a un accordo tra le parti e in mancanza di questo un intervento sostitutivo dell’Agcom“.

 

Si cercherà l’accordo con le parti anche sulla liberalizzazione delle edicole, per difendere il presidio di democrazia che le trentamila edicole italiane rappresentano sul territorio.

Mentre per quanto riguarda il decreto attuativo dell’equo compenso: “… ho chiesto alle parti di sedersi a un tavolo ma siccome il tempo passa e l’accordo non si trova non posso non intervenire: questo provvedimento va attuato, dobbiamo fare qualcosa, perché non è possibile tale situazione, è una questione di civiltà, di rispetto della qualità del lavoro giornalistico’.

 

Ma tutto questo ancora non sarà sufficiente per rilanciare l’editoria. Per uscire dalla crisi, secondo Legnini, è necessario che “l’editoria italiana si munisca di un progetto, di un piano straordinario. La domanda di informazione cresce e si rivolge verso l’informazione gratuita, entrata ormai nella cultura soprattutto tra i giovani, ma cresce anche la domanda di approfondimento, di informazione di qualità. Su queste basi, l’intero sistema deve essere protagonista di una nuova fase. La rivoluzione digitale è già in atto, spetta a noi decidere se vogliamo governarla’.