Telecom Italia: per Goldman Sachs il titolo è da comprare, ma la struttura va migliorata

di Alessandra Talarico |

Secondo il parere degli analisti di Equita, i conti trimestrali dovrebbero subire un leggero miglioramento. Resta il nodo del debito, per il quale la via maestra resta la vendita di Tim Brasil.

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Telecom Italia viaggia in territorio positivo in Borsa, spinta dalla decisione di Goldman Sachs di inserire il titolo della compagnia telefonica nella sua “conviction list” con target price che passa da 0,76 a 0,93 euro per le azioni ordinarie e da 0,65 a 0,74 euro per le risparmio.

Secondo Goldman Sachs, Telecom Italia beneficerà del consolidamento nel mercato mobile, sia a livello nazionale che in Brasile.

“Considerando anche l’elevata capacità di investimento di Vodafone, se Telecom avrà la capacità di investire di più nel business domestico il processo di consolidamento registrerà un’accelerazione”, hanno precisato da Goldman Sachs.

Per gli analisti Usa, tuttavia, l’uscita dal mercato sudamericano resta la via maestra per ridurre il debito e riprendere gli investimenti, sempre che avvenga a un prezzo non inferiore ai 9 miliardi di euro.

L’operazione, che pure è stata smentita ancora l’altro ieri dall’amministratore delegato di Tim Partecipacoes, Rodrigo Abreu, non dovrebbe essere bloccata dalle autorità brasiliane, “soprattutto alla luce del processo di consolidamento delle tlc nel mondo”.

Resta tuttavia concreto il rischio che le azioni continuino a subire i contraccolpi della mancanza di azioni volte a migliorare la propria struttura anche in virtù delle possibili “interferenze da parte dell’azionista di controllo”.

 

Rischio contro il quale si sta muovendo anche il Parlamento (leggi articolo Key4biz).

 

In attesa del prossimo cda, fissato per il 7 novembre, gli analisti cominciano a fare previsioni sull’andamento dei conti trimestrali: secondo Equita ci sarà un lieve miglioramento del trend dei ricavi domestici che dovrebbero scendere di circa il 9%, dal -11% del secondo trimestre. Per Deutsche Bank, il calo dovrebbe invece attestarsi a -9,7% a 3,941 miliardi di euro mentre l’Ebitda dovrebbe segnare un calo di circa il 10% a 2,043 miliardi (rispetto al -12% del secondo trimestre).

Anche i servizi mobili e quelli di rete fissa dovrebbero leggermente migliorare, con un calo che, rispettivamente, dovrebbe attestarsi a -15% (da -18% del secondo trimestre) e -7% (da -8%).

Quanto al margine operativo lordo di gruppo, il calo dovrebbe mantenersi in linea conj quello del trimestre precedente, quindi intorno al -9%.

 

Gli analisti di Equita sottolineano però che la società non riuscirà a centrare il target della riduzione del debito, che attualmente si attesta a 28,8 miliardi di euro e dovrebbe essere riportato sotto la soglia dei 27 miliardi entro la fine dell’anno.

Una previsione che non trova d’accordo gli analisti di Deutsche Bank, secondo cui l’obiettivo “è teoricamente a portata di mano, grazie alle azioni intraprese a luglio”.