Telecom Italia: due settimane di fuoco in vista del Cda. Le voci sull’arrivo di un nuovo socio spingono il titolo

di Alessandra Talarico |

Riguardo le ipotesi sull'ingresso di nuovi soci, da Bruxelles il presidente Bernabè ha chiarito che 'Tutto quel che sarà deciso, se sarà deciso, verrà discusso a partire dal cda del 19 settembre'.

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Franco Bernabè

Il riassetto azionario di Telecom Italia è al centro di forti speculazioni in vista del prossimo cda della società, il 19 settembre, al quale il presidente Franco Bernabè vorrebbe arrivare con una proposta concreta, in grado di scongiurare un eventuale declassamento del rating e il conseguente aumento degli interessi passivi sui 29,6 miliardi di debito della società.

Saranno, di sicuro, due settimane di febbrile lavoro ai piani alti dell’azienda, i cui soci italiani, secondo Reuters, sarebbero stati tutti contattati da gruppi stranieri, che avrebbero chiesto informazioni ma senza concrete manifestazioni d’interesse.

La Repubblica rilancia oggi la possibilità che Bernabè sia pronto a rigiocare la carta di Naguib Sawiris, la cui offerta di aumento di capitale riservato da 3 miliardi di euro lo scorso anno venne rimandata al mittente ma avrebbe ora l’appoggio dei soci italiani di Telco.

Sawiris, che dopo la cessione di Wind a Vimpelcom dispone di circa 3,5 miliardi di euro da investire, per altro, non sarebbe l’unico ‘cavaliere bianco’ pronto a venire in soccorso alla società. Si parla infatti anche di AT&T, Hutchison Whampoa e di America Moviles di Carlos Slim, eventualmente come partner di Telefonica. Quest’ultima possiede la quota di maggioranza relativa di Telco e, secondo una fonte, non può più tentennare: “…dovrà decidere se aumentare la sua quota o uscire”.

 

Su questa ridda di ipotesi è intervenuto in mattinata da Bruxelles il presidente Bernabè, che ha chiarito che “Tutto quel che sarà deciso, se sarà deciso, verrà discusso a partire dal cda del 19 settembre”. 

“In Europa – ha detto ancora – in questo momento c’è grande movimento nel settore delle tlc, quindi è evidente che sui giornali ci siano le ipotesi più disparate su quel che potrebbe avvenire”.


Se l’ingresso di un nuovo socio è considerato come una soluzione indispensabile per mettere in sicurezza la società, gli analisti di UBS ritengono inevitabile un aumento di capitale di 5-7 miliardi di euro, essendo l’attuale situazione finanziaria della società ‘insostenibile’.

Per Equita, invece, Telecom Italia necessita di circa 3,4 miliardi di euro di aumento di capitale per muovere a un rapporto debito/ebitda di 2 volte e l’arrivo di un investitore disposto a coprire la maggior parte dell’offerta a prezzi di mercato “ridurrebbe drasticamente il rischio di pressione sul titolo”.

In Borsa, intanto, il titolo di Telecom Italia continua a viaggiare in forte rialzo, spinto dalle speculazioni sul possibile riassetto azionario – con le probabili uscite di Mediobanca e Generali dal patto Telco – ma anche dall’interesse sollevato dalle recenti operazioni Vodafone-Verizon e Microsoft-Nokia.

Ieri, è stato lo stesso Franco Bernabè ha ribadire che “è necessario un processo di concentrazione nel settore delle telecomunicazioni in Europa”, dove convivono troppi operatori.

 

Secondo gli analisti di Mediobanca Securities, “l’appetito verso il mercato italiano sta crescendo, come conseguenza sia di una guerra insostenibile sui prezzi nel business mobile, probabilmente giunta al termine dopo un’estate estremamente calda, sia dei primi segni tangibili di una ripresa economica”.

 

Di ‘trasformazioni significative nel mondo delle tlc’ ha parlato stamani anche l’ad di CDP Giorgio Gorno Tempini, che ha ribadito come gli investimenti  nel settore rientrano in ciò “che Cdp ritiene importante fare”.

“Noi – ha aggiunto – osserviamo con attenzione quello che succede augurandoci di poter continuare i nostri piani di investimento, uno dei quali è Metroweb e Cdp continuerà a fare il proprio lavoro”.