Sky fa il pieno: in Gran Bretagna utili e abbonamenti in crescita e buy-back d’azioni per 500 mln di sterline

di Raffaella Natale |

Per il futuro, investimenti nei servizi on-demand e offerta video su mobile.

Gran Bretagna


BSkyB

BSkyB ha annunciato oggi un nuovo programma di riacquisto d’azioni per 500 milioni di sterline (580 milioni di euro) dopo aver presentato i risultati annui che confermano lo stato di buona salute della pay-Tv britannica di Rupert Murdoch che in Italia controlla Sky Italia (Leggi Articolo Key4biz).

La Tv satellitare, che offre anche servizi telefonici e di banda larga, ha espresso la propria intenzione di chiedere l’autorizzazione alle Autorità competenti per questa operazione il prossimo novembre, dichiarando anche un aumento del 18% del dividendo annuo.

 

La notizia è come la ciliegina sulla torta dopo l’archiviazione di un utile operativo in crescita del 9% a 1,3 miliardi di sterline, grazie anche al rincaro del prezzo degli abbonamenti – che arriva a una media di circa 577 sterline l’anno – che i clienti sono ben lieti di pagare per avere i servizi di BSkyB.

 

L’unico neo è rappresentato dal traguardo di abbonamenti raggiunto: 51 mila nuovi clienti nel quarto trimestre contro gli attesi 72 mila.

 

L’operatore tlc BT, che sta cercando di affermarsi sul mercato della tv a pagamento, avrà tanto da fare per riuscire a competere direttamente con il gruppo di Murdoch. Da agosto il competitor lancerà un nuovo servizio tv dedicato allo sport, settore nel quale le Tv del tycoon australiano sono molto forti e sul quale il gruppo ha anche investito pesantemente (Leggi Articolo Key4biz).

 

Per il suo futuro BSkyB sa già però cosa fare: grossi investimenti per sviluppare i propri servizi on-demand e l’offerta video su mobile, che potrebbe avere un impatto di 60-70 milioni di sterline sugli utili operativi per il prossimo anno fiscale.

 

“Abbiamo avuto un altro buon anno di crescita – ha dichiarato il CEO Jerem Darrochcon una crescita del 7% del nostro fatturato e del 9% dell’utile operativo e del 18% dell’utile per azione”.