Spettro radio, troppi ritardi sulla liberazione della banda 800 MHz. Kroes: ‘Grave danno all’economia Ue’

di Alessandra Talarico |

L’armonizzazione dello spettro sarà al centro della proposta per il mercato unico che la Commissione presenterà a settembre.

Unione Europea


Neelie Kroes

La Commissione europea ha concesso a 9 Stati membri di posticipare oltre il termine ultimo (fissato al 1° gennaio 2013) l’assegnazione della banda 800 Mhz ai servizi wireless. La deroga, concessa “a malincuore” per ‘circostanze eccezionali’ a  Spagna, Cipro, Lituania, Ungheria, Malta, Austria, Polonia, Romania e Finlandia, è stata invece rifiutata a Slovacchia e Slovenia, dove i ritardi erano dovuti a problemi organizzativi nell’ambito del processo di autorizzazione e non a circostanze eccezionali.

Le domande di deroga presentate da Grecia, Lettonia e Repubblica Ceca richiedono ulteriori valutazioni. Belgio ed Estonia sono in ritardo, ma non hanno chiesto una deroga, mentre la Bulgaria ha notificato che continuerà a usare la banda per scopi di difesa e di sicurezza pubblica.

Danimarca, Germania, Italia, Francia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Portogallo, Irlanda, Svezia, Regno Unito e Croazia sono invece in linea con la deadline, avendo già provveduto a mettere la banda a disposizione dei servizi di comunicazione, come convenuto con la Commissione.

 

Secondo i calcoli dell’esecutivo, una gestione coordinata dello spettro potrebbe dare all’economia europea un impulso economico pari a 44 miliardi di euro e contribuire al raggiungimento dell’obiettivo della strategia UE 2020 di fornire la banda a larga ad alta velocità a tutti entro la fine del 2013.

 

La realtà, però, è che la situazione è ancora molto frammentata e questo ‘patchwork’ non giova all’economia europea: come ha ricordato il Commissario Neelie Kroes, “Ogni ritardo nella liberazione dello spettro danneggia l’economia ed è frustrante per i cittadini. Ed è per questo che la riforma dello spettro sarà centrale nella proposta per il mercato unico digitale che la Commissione presenterà a settembre”.

 

Una delle conseguenze di questi ritardi nell’assegnazione dello spettro del ‘dividendo digitale’ ai servizi wireless è che molti importanti produttori di smartphone hanno deciso di non includere nei loro prodotti i chip necessari per la connessione in Europa e di conseguenza, alcuni dei dispositivi più usati, incluso l’ultimo iPhone, non sono compatibili le frequenze usate nella Ue.

 

Partecipando a febbraio alla conferenza Radio Spectrum Policy Group (RSPG), il Commissario Kroes ha sottolineato che il successo o il fallimento nel wireless non avviene per caso: “una disponibilità di spettro frammentata vuol dire un mercato frammentato. Ma lo spettro del dividendo digitale – che permette un roll-out a buon mercato e un’ampia copertura – è attualmente utilizzato solo in alcuni Stati membri. E, in media, i governi nazionali hanno assegnato solo il 65% dello spettro armonizzato. Ciò vuol dire occasioni mancate per milioni di cittadini”.

Ma vuol dire anche “meno opportunità per le aziende, meno ricavi, meno scelta per gli utenti e prezzi più alti”, con gravi ripercussioni sull’economia Europea nel suo complesso, che mancherà di sfruttare i vantaggi della crescita del traffico dati mobile, di Internet delle cose, del cloud.