Tv e OTT, Catricalà: ‘Fino a quando non ci saranno regole comuni, proteggeremo i broadcaster’

di Raffaella Natale |

Con queste parole il Viceministro è intervenuto sulla questione denunciata più volte dai broadcaster italiani che chiedono di risolvere l’attuale squilibrio sul mercato a favore delle web company.

Italia


Antonio Catricalà

“Gli Over-the-Top potranno entrare sul mercato televisivo a parità di condizioni quando avranno parità di obblighi“. Lo ha detto chiaramente il Viceministro dello Sviluppo economico con delega alle Comunicazioni Antonio Catricalà, intervenendo a Roma alla presentazione del libro di Augusto PretaTelevisione e Mercati Rilevanti. Convergenza e concorrenza nell’era di internet“.

Il Viceministro è così intervenuto sul tema dell’eccezione culturale, sul quale s’è aperto lo scontro tra Francia e Ue per i contenuti del mandato di negoziazione dei trattati di libero scambio con gli Stati Uniti. François Hollande ha poi ottenuto che l’audiovisivo fosse escluso, per proteggere le produzioni europee dalla concorrenza americana, specie quella della web company (Leggi Articolo Key4biz).

 

Catricalà ha, infatti, precisato che “l’identità culturale va difesa” perché ci sono soggetti che hanno investito ed “è giusto che siano tutelati“.

 

Sulla convergenza dei mercati, Catricalà ha indicato che se questo è vero “tutti devono rispettare le stesse regole” sulla tutela dei minori e sulle quote di investimenti nell’audiovisivo, “solo così si sarà più liberi di agire sul mercato“.

“Se televisione e internet sono la stessa cosa – ha poi spiegato – devono avere le stesse regole e i soggetti attivi sul web devono investire in Italia e in Europa come investono i nostri produttori dell’audiovisivo: a quel punto avremo un mercato rilevante più grande e avremo attori attivi alle stesse condizioni”. Ma “fino a quando non ci sarà questa regolamentazione, dovremo proteggere sul mercato chi ha investito, ha creato occupazione e che per queste ragioni storicamente riveste una certa posizione”.

 

“La tv italiana – ha aggiunto – deve rispettare una serie cospicua di regole. Ci sono quote da rispettare, obblighi da contratto di servizio, norme sui minori. Su Internet, invece, si può fare quel che si vuole. Questo non è corretto”.

 

Il Viceministro è intervenuto su un tema che sta a cuore ai broadcaster italiani e sul quale nei giorni scorsi sono tornati Fedele Confalonieri di Mediaset e Eric Gerristen di Sky Italia (Leggi Articolo Key4biz), per indicare la necessità di intervenire per risolvere le asimmetrie normative tra operatori televisivi e società di internet che creano un mercato fortemente sbilanciato a favore di queste ultime.

 

Le dichiarazioni di Catricalà fanno capire che il governo è alla ricerca di una soluzione anche per quanto riguarda la questione che contrappone gli editori a Google, come ha più volte ribadito il Sottosegretario Giovanni Legnini (Leggi Articolo Key4biz). Adesso, però, bisogna passare ai fatti.