Italia, Paese di pirati. Gli USA chiedono all’Agcom di adottare in fretta il Regolamento

di Raffaella Natale |

Il nostro Paese resta nella Watch List. Ritardi giudiziari e mancanza di regole aggravano ulteriormente la situazione.

Italia


Pirateria digitale

L’Italia resta nella Watch List degli Stati Uniti, tra i Paesi che non rispettano i diritti di proprietà intellettuale (IPR).

Mentre l’Agcom procede lentamente nell’adozione del Regolamento sul diritto d’autore online (organizzato per il 24 maggio un workshop per cominciare a confrontarsi), atteso ormai da anni, gli Stati Uniti ci lasciano tra i partner commerciali che non hanno ancora adeguate regole per tutelare gli IPR.

 

Nel Report Special 301, stilato annualmente dal Governo USA, si legge che anche per il 2013 il nostro Paese resta nella ‘lista nera’ per via dell’alta diffusione della pirateria online.

Dai dati forniti dall’industria, l’Italia ha una percentuale tra le più alte del mondo.

 

Il Governo USA ricorda che l’Agcom aveva fatto dei passi avanti con la presidenza di Antonio Calabrò, ma poi la proposta di Regolamento s’è impantanata (Leggi Articolo Key4biz). A ridosso della scadenza del mandato, l’Autorità aveva preferito passare la palla ai nuovi commissari e da allora si attende ancora mentre i titolari dei diritti – si legge nel Report USA – continuano a fare i conti con la dilagante pirateria.

 

Gli Stati Uniti hanno, quindi, nuovamente sottolineato l’importanza che l’Agcom adotti in fretta regole chiare e precise per contrastare tutti i tipi di reati contro il diritto d’autore online.

Nel Report si esprime inoltre preoccupazione per le conclusioni del Garante Privacy sull’attività delle reti p2p.

 

Dito puntato anche contro i ritardi della giustizia italiana nei casi che riguardano l’aggiudicazione degli IPR. Il Governo fa sapere di attendere il Rapporto della Commissione parlamentare sulla contraffazione, importante occasione di confronto e d’individuazione di possibili soluzioni per il problema della pirateria digitale.

 

 

Per maggiori approfondimenti:

Report Special 301