Open Data: i beni culturali del Lazio nel dataset aperto di Filas

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Il dataset contiene tutte le informazioni sumonumenti, opere, siti archeologici e siti d’interesse culturale del Lazio, sia in italiano che in inglese. Tutti i dati possono essere modificati e riutilizzati, con importanti ricadute economiche per il territ

Italia


Open data

 

 

Dall’Ara Pacis al borgo medievale di Sperlonga, dall’Abbazia di Casamari agli scavi di Ostia Antica, fino al castello Angioino-Aragonese di Gaeta: sono 2.529 i punti di interesse (POI) messi a disposizione dalla Finanziaria della Regione Lazio per lo sviluppo, Filas nel suo primo dataset open, disponibile da oggi sui portali dati.gov.it e futouring.com.

 

La Regione Lazio si conferma quindi molto attenta all’offerta aperta e trasparente dei dati pubblici in un’ottica di ‘Open Government‘: un’offerta che può trasformarsi in un volano per l’economia del territorio.

Gli Open Data, ossia l’accesso aperto a tutte le informazioni prodotte, raccolte o finanziate da enti pubblici, permettono infatti di manipolare e riutilizzare liberamente tutte i dati pubblici con l’obiettivo di massimizzarne il potenziale sociale ed economico.

Un giacimento di ricchezza, insomma, per le pubbliche amministrazioni, i cittadini e le imprese che, secondo Commissione Europea, è in grado di generare un giro d’affari di circa 140 miliardi di euro l’anno.

 

Proprio in questa direzione va, quindi, il dataset open sui punti di interesse culturale del Distretto Tecnologico per i Beni e le Attività culturali (DTC) che contiene tutte le informazioni relative a monumenti, opere, siti archeologici e siti d’interesse culturale presenti nel Lazio, sia in italiano che in inglese.

I POI – tutti geo-referenziati e catalogati in base al thesaurus del portale italiano della cultura www.culturaitalia.it – sono descritti con un breve testo ed associati ai 3.346 contenuti multimediali (immagini, video, virtual tour e virtual book) presenti su www.futouring.com. Pubblicati in quattro diversi formati – RDF, N3, Turtle, XML – sono liberamente accessibili e pronti per il download.

Sono inoltre rappresentati in base al modello di dati proposto dal World Wide Web Consortium (W3C), la community internazionale che conta 500 organizzazioni e ha l’obiettivo di portare il web alla sua massima potenzialità definendo anche protocolli comuni per garantire l’interoperabilità su internet.

 

E’ inoltre in procinto il rilascio in formato JSON. L’intero dataset del DTC è rilasciato con licenza Creative Commons (CC-BY-SA): è possibile quindi riprodurre, modificare e usare i dati open anche per fini commerciali.

 

Filas sostiene la cultura degli open data attraverso 2 bandi regionali dedicati e azioni di promozione in occasione di iniziative come quella dell’International Open Data Day di febbraio scorso, mentre la Regione Lazio con la Legge Regionale N° 7 del 18 giugno 2012 ha intrapreso l’adozione di un modello di open government basato sul libero accesso ai dati pubblici e su una forte interazione con cittadini e imprese. (a.t.)