Frequenze: ecco come cambierà l’asta, dopo le modifiche dell’Agcom

di Raffaella Natale |

Asta solo per i new entrant, con interventi mirati a migliorare la copertura delle frequenze e a sanare le interferenze.

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Interferenze

La conferma del presidente Angelo Cardani, che l’Agcom sta valutando la possibilità di ridurre il numero dei multiplex da mettere all’asta, è stata come  un fulmine a ciel sereno, quando si dava ormai come imminente l’arrivo del parere formale della Ue al disciplinare di gara (Leggi Articolo Key4biz).

 

In molti si sono chiesti, ma adesso in termini pratici cosa succederà?

 

Intanto non andranno più all’asta i lotti U1, U2, U3, le frequenze più pregiate, che avevano un diritto d’uso per cinque anni, in quanto la banda 700 MHz dovrà essere ripianificata, per consentirne l’uso agli operatori tlc, così come stabilito anche in sede ITU, per i servizi di banda larga mobile.

Rai, Mediaset e TI Media non potranno più partecipare alla gara, perché sono stati ritirati quei lotti ai quali potevano accedere solo i broadcaster che detenevano tre o più mux digitali. L’asta per queste frequenze si farà in un momento successivo e non sarà più riservata all’attività televisiva.

 

L’Autorità lavora adesso a una gara che considera solo i multiplex del sottoinsieme L (lotti L1, L2, L3), di qualità inferiore e non in grado di trasmettere in tutte le regioni, destinati alla sola TV per 20 anni. Asta riservata ai soli operatori nuovi entranti o piccoli (ossia che detengono un solo mux), come Sky Italia o Discovery Channel.

Ma la scelta di Cardani ha un suo perché. L’Autorità intende, infatti, lavorare al miglioramento di queste frequenze e risolvere i problemi delle interferenze. L’Agcom, ha spiegato ieri il presidente in una nota, “sta assolvendo ai compiti che la legge le ha assegnato, ponendo particolare attenzione alla risoluzione di criticità esistenti, in un’ottica di sviluppo futuro del settore e di utilizzo efficiente delle risorse”.

 

“Il consiglio dell’Autorità – ricorda il presidente – ha approvato lo scorso 17 dicembre uno schema di provvedimento che è stato tempestivamente trasmesso alla Commissione europea. In quella sede l’Agcom si è riservata di concludere gli approfondimenti tecnici volti a migliorare la qualità dei multiplex messi a gara, attraverso la soluzione di problemi di interferenze che sono stati segnalati nel corso della consultazione pubblica“.

 

“Gli approfondimenti, relativi alla composizione dei lotti e al numero delle frequenze da riservare all’asta, sono finalizzati – rileva Cardani – a correggere distorsioni stratificate e a raggiungere alcuni obiettivi strategici”. In particolare, spiega l’Authority, gli approfondimenti sono finalizzati a un “miglioramento del grado di concorrenza tra operatori esistenti e soggetti nuovi entranti, in linea con quanto emerso nell’interlocuzione condotta con la Commissione, anche attraverso la soluzione delle criticità evidenziate e il miglioramento dei lotti a gara riservati ai nuovi entranti; a una più efficiente utilizzazione delle frequenze televisive nel rispetto del coordinamento internazionale e tenendo conto del futuro sviluppo della banda larga mobile (Lte); a un miglioramento della copertura ed un consolidamento di tutte le reti di diffusione radiotelevisiva, in particolare di quella del servizio pubblico”.

 

L’Autorità – conclude il Presidente – confida di poter chiudere in tempi brevi il proprio lavoro e di trasmetterne quanto prima gli esiti alla Commissione europea ai fini della definitiva approvazione del provvedimento. Ottenuta la quale, le regole di gara saranno tempestivamente trasmesse al ministero dello Sviluppo economico cui la legge assegna il compito di effettuare l’asta”.