Privacy. Facebook agli utenti: ‘Nessun messaggio privato è finito sul diario’

di Alessandra Talarico |

Il 24 settembre, degli utenti francesi del sito avevano inondato il web di post in cui affermavano che dei messaggi privati apparivano per errore sul loro profilo pubblico.

Francia


Facebook

Dalla Francia, la notizia che dei messaggi privati erano finiti in versione pubblica sul diario di Facebook, aveva fatto rapidamente il giro del mondo, alimentata dal passaparola su Twitter. Ora, per mettere fine a questi rumors, Facebook France ha messo a disposizione degli utenti una serie di link che permetteranno, a chi ancora avesse dei dubbi, di usare meglio la piattaforma.

In un post intitolato “Pensate di vedere messaggi privati sul vostro diario Facebook? Cosa è successo realmente?”, Facebook France ribadisce che “i messaggi privati non sono visibili che da voi e dalla persona a cui avete inviato quel messaggio”.

 

“Per mettere fine ai rumors che farebbero credere che i vostri messaggi privati appaiono sul vostro diario e per trovare dei consigli che vi aiuteranno a usare meglio Facebook, vi raccomandiamo queste pagine d’aiuto”, si legge nel post, che ricorda anche agli utenti la possibilità di nascondere qualsivoglia contenuto pubblicato sul diario.

 

Il 24 settembre, degli utenti francesi del sito avevano inondato il web di post in cui affermavano che dei messaggi privati apparivano per errore sul loro profilo pubblico. Alla faccenda si erano subito interessati il Governo d’oltralpe e la Commissione nazionale dell’informatica e delle libertà (CNIL).

Facebook si era subito difesa dalle accuse di aver ancora una volta attentato alla privacy dei suoi utenti affermando che le pubblicazioni incriminate erano in realtà “dei vecchi messaggi postati in bacheca, che erano sempre stati visibili sui profili degli utenti”.

 

Dopo aver ascoltato i vertici di Facebook France, il 25 settembre, il CNIL ha continuato a indagare sulla vicenda. I risultati dell’inchiesta non sono stati resi noti, ma la commissione ha evocato una possibile ‘confusione’ degli utenti.