Mediaset: scivolone in Borsa in attesa dei conti semestrali. Per gli analisti, utili operativi in calo del 60%

di Raffaella Natale |

Grande attesa per le stime sulla raccolta pubblicitaria e gli annunci sul piano di contenimento dei costi.

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Non procede bene in Borsa Mediaset, che stasera a mercati chiusi presenterà i conti semestrali. In tarda mattinata il titolo, dopo tre sedute consecutive di rimbalzo, in cui si era allontanato dai minimi storici sotto 1,2 euro, scivolava giù del 2,38% a 1,394 euro.

In serata il broadcaster diffonderà i dati del primo semestre, per il quale gli analisti si attendono una contrazione dei ricavi nell’ordine dell’11% a 1,2 miliardi circa e una flessione degli utili operativi intorno al 60% a 130 milioni.

 

Analisti e operatori si aspettano che le statistiche sulla raccolta pubblicitaria siano in linea con le indicazioni fornite a più riprese dai vertici societari (-10% circa), ma soprattutto guardano al piano di contenimento dei costi che sarebbe stato portato a 400 milioni in tre anni rispetto alla precedente stima di 250 milioni nel periodo.

 

Le indiscrezioni sul piano risparmi sono state rivelate da fonti sindacali presenti a un incontro con l’azienda che si è tenuto nei giorni scorsi. I vertici del gruppo avevano parlato più volte in questi mesi della necessità di interventi di efficienza, ma non avevano mai voluto quantificare l’entità dei tagli progettati (Leggi Articolo Key4biz).

 

Secondo gli analisti di Mediobanca, se l’informazione fosse confermata “sarebbe positiva“, aggiungendo che “Mediaset ha spazio per tagliare fino a 250 milioni di costi aggiuntivi”.

“Il management – suggerisce Mediobanca nel report del 18 luglio –  potrebbe esplorare opzioni relative a più efficienze nei costi operativi, nei compensi delle star televisive e in una riorganizzazione della forza vendite delle pubblicità”.

 

Mediobanca mostra anche di apprezzare l’atteggiamento di Mediaset delle ultime settimane che, secondo gli analisti, è apparsa più decisa a cercare un nuovo partner per la pay-Tv Mediaset Premium (Leggi Articolo Key4biz) o anche nell’accordo stretto con Sky per i diritti calcio e nell’apertura alla Tv di Rupert Murdoch per la pubblicità sulle proprie reti (Leggi Articolo Key4biz).

Anche se, secondo alcuni, l’entrata di un socio nella pay-tv, come ad esempio Al-Jazeera, avrebbe un impatto positivo nel breve periodo, ma potrebbe essere un boomerang sul lungo termine con la presenza di un secondo forte operatore nel mercato.

 

L’incontro tenutosi con le sigle sindacali riguardava anche la cessione delle sedi regionali di Videotime, escluse quelle di Milano e Roma, che coinvolge 74 dipendenti specializzati nel settore delle riprese e del montaggio e che secondo Mediaset dovrebbe portare a regime risparmi per circa 2 milioni di euro l’anno (Leggi Articolo Key4biz).

 

In ogni caso la portata del progetto Videotime (con il conferimento a una newco che verrebbe poi ceduta) sembra contenuta rispetto al piano complessivo dei tagli previsto da Mediaset e in rapporto alle dimensioni degli asset italiani del gruppo di Cologno Monzese, in quanto coinvolgerebbe l’1,3% della forza lavoro attuale.