BYOD: cresce anche in Italia l’uso dei device personali per lavorare. In arrivo nuove soluzioni per garantire la sicurezza dei dati business

di Alessandra Talarico |

Da Avaya la nuova versione di Avaya IP Office 8.1, la soluzione Unified Communications dedicata alle PMI che integra nuove funzioni dedicate alla mobilità, alla sicurezza e alla personalizzazione dei servizi.

Italia


Smartphone

Cresce un po’ in tutto il mondo l’uso dei dispositivi mobili personali per scopi di lavoro. Si chiama BYOD – ‘Bring Your Own Device’ – ed è una tendenza che continuerà a crescere in futuro, croce e delizia dei dipendenti che, vista anche l’aria di crisi, inchioderà molti al cellulare anche durante le vacanze.

Secondo una recente ricerca condotta da Lexmark, in Italia circa il 67% degli impiegati usa il proprio dispositivo per lavorare, che si tratti di iPhone, iPad o BlackBerry.

 

In base ai dati di un altro studio, stavolta di Fortinet su un campione di 3.800 persone di diversi paesi, la possibilità di usare il proprio dispositivo per lavorare viene considerata un diritto dal 55% (il 42% in Italia) e dal 45% (il 60% in Italia). Segno, spiegano gli analisti, che le aziende nostrane sono un po’ in ritardo rispetto all’avanzare di questo trend.

 

Nonostante le criticità sul fronte della sicurezza dei dati, il BYOD porta con sé molti vantaggi per il business, soprattutto in termini di produttività: la maggior parte dei dipendenti ritiene infatti che si tratti di una grande opportunità per essere più efficienti, anche a scapito di un’ulteriore sacrificio sul versante della vita privata.

 

Lo scorso mese di aprile Forrester Research ha realizzato un’analisi sulle tendenze in ambito BYOD, mettendo in luce come il 56% dei dipendenti delle Piccole e Medie Imprese (PMI) che utilizzano un tablet per lavoro, faccia uso del proprio dispositivo personale, e il 66% adotta il medesimo comportamento per quanto riguarda lo smartphone.

 

Dal punto di vista delle aziende, ciò che frena l’utilizzo del BYOD è proprio la paura di mettere a rischio i dati e la sicurezza del business: il 58% delle aziende interpellate da Ponemon Institute nell’ambito di una recente ricerca, ha subito una perdita di dati causata dall’uso non protetto dei dispositivi dei dipendenti, tra cui notebook, smartphone, device USB e tablet.

 

Per questo, molte aziende attive nel settore delle comunicazioni aziendali stanno lanciando nuovi prodotti volti ad  ampliare le funzionalità a disposizione delle PMI e rendere più sicuro il modello BYOD.

Avaya, ad esempio, ha annunciato la nuova versione di Avaya IP Office 8.1, la soluzione Unified Communications (UC) dedicata alle PMI che integra nuove funzioni dedicate alla mobilità, alla sicurezza e alla personalizzazione dei servizi, per massimizzare il potenziale della collaborazione.

La nuova soluzione di Avaya – che arriva a servire  fino a 1.000 utenti in una stessa sede (contro il tetto precedente di 384 utenti) – offre un sistema di comunicazione semplificato e sicuro, per migliorare e rendere più sicura la gestione di più persone che lavorano insieme su una o più sedi.

Adattata alle esigenze delle PMI, Avaya Flare Communicator potrà quindi essere sfruttata anche dagli utenti Avaya IP Office SME su tablet Apple iPad o laptop basati su Windows. La app consente l’accesso mobile a funzioni di collaborazione, quali chiamate business, presenza, ricerca all’interno della directory aziendale, e gestione di due chiamate contemporanee in modalità mobile. Avaya Flare Communicator per iPad permette di eseguire il ‘drag and drop’ dei contatti disponibili mettendoli in evidenza, spedire instant message, effettuare chiamate voce o inviare email semplicemente toccando lo schermo. Avaya Flare Communicator per  Windows garantisce tutte queste funzionalità anche su laptop.

 

Per aumentare la sicurezza degli utenti mobili vengono infine proposte funzioni avanzate facili da implementare quali la possibilità di crittografare connessioni di signaling e supporti di memoria senza usare una VPN per UC.