Rai: primo giorno a Viale Mazzini per Anna Maria Tarantola. Domani nomina Dg e mercoledì Cda su deleghe

di Raffaella Natale |

Forse risolto il nodo sui nuovi poteri da assegnare a presidente e direttore generale.

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Stamattina di buon’ora Anna Maria Tarantola ha inizio il suo primo giorno di lavoro in Rai. L’ex vicedirettore generale della Banca d’Italia ha incontrato gli alti dirigenti di Viale Mazzini e formalizzato così anche il suo nuovo incarico. Successivamente, a quanto si apprende, la Tarantola ha effettuato una ‘ricognizione’ nei vari uffici del palazzo Rai, incontrando i responsabili delle diverse reti e aree tematiche e di produzione, oltre che i responsabili delle Direzioni di staff, amministrative e finanziarie.

 

Messi da parte i convenevoli, adesso il nuovo presidente dovrà mettere mano alla parte più spinosa, i conti in rosso della Rai, in vista anche dei primi impegni operativi.

In agenda, infatti, il Cda di domani con la ratifica formale del suo incarico e la nomina quindi del direttore generale, indicato dal premier Mario Monti nella persona di Luigi Gubitosi (ex Ad di Wind), che verrà portata in giornata all’assemblea degli azionisti Rai – cioè ministero dell’Economia e Siae – convocata ad hoc, e ratificata nel pomeriggio.

Il giorno dopo ancora, nuovo Cda con all’ordine del giorno le deleghe e i super poteri al presidente e, in parte, allo stesso direttore generale.

Tema molto caldo, che ha già sollevato aspre polemiche e rischiato di far saltare il voto in Vigilanza, ma che potrebbe alla fine essere risolto – a quanto si apprende – rimanendo nell’ambito dello statuto Rai, evitando quindi modifiche.

 

Completato il ciclo formale da giovedì Tarantola e Gubitosi saranno al lavoro, con pieni poteri e, sempre a quanto si apprende, per mettere mano non soltanto ai conti ma anche all’aspetto editoriale. Non a caso nel giorno del suo insediamento Tarantola ha spiegato molto bene: “Nell’affrontare questo impegnativo e delicato incarico ho ben presente la speciale natura dell’azienda Rai che le viene dall’essere anche servizio pubblico, condizione questa che richiede una particolare cura alla qualità del prodotto, alle competenze, alla cultura. Intendo esercitare tale mandato con equilibrio, indipendenza e trasparenza“.

 

Quasi a dire, a tutti coloro che per più di un mese hanno identificato il suo mandato con il risanamento dei conti, che lei non dimentica l’aspetto del prodotto. E non c’é dubbio che anche su questo fronte c’è molto da fare e probabilmente il capitolo nomine, che oltremodo interessa ai palazzi della politica, quando affrontato sarà una diretta conseguenza di queste considerazioni. Nell’immediato, comunque, a preoccupare è soprattutto il calo degli introiti pubblicitari che, nonostante il buon andamento di giugno legato agli Europei di calcio, potrebbe portare a un passivo nel bilancio di fine anno, secondo le ultime proiezioni, intorno ai 60-100 milioni di euro con una raccolta complessiva per il 2012 sotto i 900 milioni.

 

Per recuperare il gap servirà una manovra correttiva, ma non è escluso che il piano di risanamento del nuovo vertice risulti più incisivo e punti a intervenire anche sull’indebitamento di 300 milioni della tv pubblica.