Tlc: i lavoratori NSN Italia scioperano contro i tagli, mentre in Francia i sindacati denunciano, ‘Free una scusa per licenziare’

di Alessandra Talarico |

I sindacati chiedono la convocazione di un tavolo ad hoc sulla vertenza al ministero dello Sviluppo economico per evitare che la vicenda finisca in un vicolo cieco alla luce dell’irremovibilità dell’azienda a rivedere il proprio piano industriale.

Italia


Nokia Siemens

La crisi economica non risparmia il settore delle telecomunicazioni, che attraversa in Europa un momento particolarmente difficile, caratterizzato da tagli al personale e ridimensionamento delle attività.

In Italia protestano i dipendenti di Nokia Siemens Networks che hanno indetto per oggi uno sciopero di 8 ore per opporsi alla decisione della società di licenziare 445 dipendenti sui 1.104 complessivi e di chiudere le sedi di Catania e Palermo (32 esuberi).

 

Tutte le sedi italiane della multinazionale – Catania, Palermo, Napoli, Roma e Milano –  sono unite nella mobilitazione anche se la sede più colpita dai tagli sarà quella di Cassina de’ Pecchi, nel milanese, con 367 licenziamenti sui 445 annunciati (altri 40 dipendenti licenziati a Roma e 6 a Napoli).

 

I sindacati chiedono la convocazione di un tavolo ad hoc sulla vertenza al ministero dello Sviluppo economico per evitare che la vicenda finisca in un vicolo cieco alla luce dell’irremovibilità dell’azienda a rivedere il proprio piano industriale (che prevede 580 esuberi in Italia) anche in seguito all’incontro tra il ministro Passera e i vertici della società.

Le associazioni temono infatti che questo ridimensionamento altro non sia che un ‘antipasto’ in vista del totale disimpegno dal nostro Paese (Leggi articolo Key4biz).

 

Così come oltralpe, i sindacati temono che gli operatori mobili stiano approfittando della ‘scusa’ Free – il quarto operatore mobile, che ha invaso il mercato con offerte estremamente vantaggiose – per motivare i licenziamenti annunciati nei giorni scorsi.

Nel dettaglio, Bouygues Telecom, in quello che è il suo primo ‘piano sociale’, prevede 600 tagli – attuati attraverso ‘distacchi volontari’ – mentre SFR dovrebbe sopprimere circa 1.000 posti di lavoro.

Bouygues ha annunciato a febbraio un piano di risparmi da 300 milioni di euro, ma da allora la situazione è peggiorata, spiega l’azienda, che impiega 10 mila persone.

 

SFR, che dall’arrivo di Free ha perso 1 milione di clienti, parla invece di ‘decisione ineluttabile’: i 1.000 tagli scatteranno da novembre nell’ambito di un piano di riduzione dei costi da 1 miliardo di euro sui prossimi due anni, rispetto ai 450 milioni previsti per quest’anno. Prevista anche una riduzione degli investimenti, tra 150 a 200 milioni all’anno.

 

Free ha fatto il suo ingresso nel mercato delle comunicazioni mobili francesi sei mesi fa, con un effetto dirompente (Leggi articolo Key4biz): solo Orange, che sfrutta i vantaggi dell’accordo di roaming col nuovo entrante, non ha annunciato piani di ridimensionamento.

 

Ma i sindacati si chiedono: “Free non sarà mica un pretesto” per una ristrutturazione che prima o poi sarebbe stata comunque messa in atto?

Il problema del settore, secondo le associazioni, è la distribuzione di dividendi troppo alti, superiori agli utili.