Inchiesta criticità delle reti: calamità naturali ed eventi imprevedibili. Il contributo di Roberto Opilio (Telecom Italia)

di A cura di Alessandra Talarico |

Telecom Italia dispone di un’apposita struttura di ‘Protezione Civile’, che garantisce, nell’evolversi delle varie fasi dell’emergenza, un raccordo costante tra gli attori interni ed esterni coinvolti.

Italia


Giuseppe Roberto Opilio

Continua l’inchiesta di Key4biz sulle criticità delle reti di telecomunicazione di fronte a ‘eventi imprevedibili’ quali terremoti o altre calamità naturali. Situazioni di emergenza per le popolazioni colpite, che proprio in questi momenti avrebbero invece maggiore bisogno di poter comunicare, per rassicurare i loro cari e, soprattutto, per poter avvisare i servizi di soccorso.

 

Come affrontare queste fragilità, cosa possono fare le aziende e le amministrazioni?.

 

Proponiamo oggi il contributo di Roberto Opilio, direttore Technology di Telecom Italia.

 

 

“Il nostro Paese, purtroppo, è colpito periodicamente da eventi catastrofici di varia natura che lo mettono a dura prova, interessando infrastrutture fondamentali e fasce importanti di popolazione. Il coinvolgimento diretto nella gran parte di questi eventi ha portato a interrogarci a fondo sul nostro ruolo e sulla tenuta delle nostre infrastrutture di TLC.

 

Il primo aspetto da salvaguardare attiene senz’altro alle fasi di progettazione e sviluppo delle reti. In queste fasi, soprattutto per i backbone nazionali e per gli apparati delle reti core, dove abbiamo la maggiore concentrazione di clienti e di traffico, si applicano dei criteri di ridondanza di apparato e diversificazione delle vie fisiche di collegamento, che assicurano una protezione a fronte di eventi che potrebbero colpire gli impianti esterni in cavo o gli edifici di centrale.

 

Questi criteri non possono – purtroppo –  essere applicati agli  elementi di rete più periferici. Dobbiamo, quindi, essere pronti ad affrontare  fault  cercando di limitarne  gli effetti.

 

Il secondo focus è quindi relativo all’organizzazione ed alla predisposizione  dei mezzi per affrontare l’emergenza.  Su questo fronte contiamo su asset – gruppi elettrogeni, stazioni radio base, furgoni attrezzati con terminazioni di rete fissa – idonei a ripristinare nel giro di poche ore i servizi essenziali di TLC e su  tecnici pronti a intervenire in qualsiasi momento, sia nei centri di supervisione della rete, che dislocati capillarmente su tutto il territorio nazionale. Per quanto attiene all’organizzazione, recentemente abbiamo deciso di fare un altro passo avanti prevedendo a livello di Servizi Tecnici  una nuova funzione che si occupa in modo specifico delle emergenze, coordinando centralmente le attività delle strutture operative.

Tra le responsabilità di questa funzione c’è anche quella di progettare e implementare nuovi mezzi di emergenza dotati  di apparati realizzati nelle più moderne tecnologie.

 

L’ultima ma non meno importante sottolineatura  è relativa alle ricadute della   legge quadro 225/1992.

Con essa  viene istituito il Servizio Nazionale della Protezione Civile, del quale Telecom Italia fa parte; a fronte di questa “appartenenza”, fin dagli anni ’90, per tutti gli aspetti inerenti alla pianificazione, al coordinamento e alla gestione dell’emergenza, è stata istituita, a livello centrale, un’apposita struttura di “Protezione Civile”, che garantisce, nell’evolversi delle varie fasi dell’emergenza, un raccordo costante tra gli attori interni ed esterni coinvolti.

In particolare, ad emergenza dichiarata, partecipa al Comitato Operativo (D.P.C.M. 21.11.2006) presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri -Dipartimento Protezione Civile- garantendo l’attuazione degli interventi stabiliti nella Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri del 3.12.2008 “Indirizzi operativi per la gestione delle emergenze”. Anche a livello locale viene assicurata la rappresentanza  presso tutte le Unità di Crisi (COM, CCS; ecc.) attivate.

 

Per assolvere a tale mandato istituzionale è stato individuato un apposito modello organizzativo per la gestione delle crisi che, limitatamente alla durata dell’emergenza si sovrappone a quello ordinario. La piena efficacia del sistema viene garantita anche attraverso continui interventi formativi tra cui, ad esempio, le esercitazioni  promosse sia dal DPC che dagli enti locali (Prefetture, Regioni, Province)”.

 

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