Sky Italia: Olimpiadi, MotoGP, Formula 1, cinema…ecco la strategia della pay-Tv che sta puntando sulla qualità

di Raffaella Natale |

Nel giro di poche settimane, Sky ha firmato importanti contratti, soffiando esclusive eccezionali che fino a poco tempo erano di Rai e Mediaset.

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Andrea Zappia

Fidelizzare i clienti, è soprattutto a questo che punta Sky Italia, allargando l’offerta di contenuti e puntando sulla qualità.

Nessuno spazio per pacchetti low-cost, nella sfida con Mediaset Premium (pay-Tv su DTT) che tra gennaio e marzo ha perso 25 mila abbonamenti e registrato ricavi in calo da 135 a 131 milioni. Lo scorso anno la perdita ammontava a 69 milioni di euro (Leggi Articolo Key4biz).

Nel giro di poche settimane, Sky ha firmato importanti contratti, soffiando esclusive eccezionali che fino a poco tempo erano di Rai e Mediaset.

In linea con questa mission, la società ha, infatti, investito 50 milioni di euro per riprendersi, a partire da marzo 2013, la Formula 1 in esclusiva assoluta (9 gare saranno girate a una tv in chiaro, molto probabilmente la Rai) dopo averla trasmessa nel 2007-2009 (Leggi Articolo Key4biz).

E poco meno di 20 milioni di euro, per strappare la MotoGP (oltre a Moto2 e Moto3) a Mediaset a partire dal 2014 (Leggi Articolo Key4biz).

 

A tutto questo si aggiungerà la completezza della copertura tipica di Sky, come già accaduto in tante altre grandi manifestazioni e come avverrà tra poche settimane in occasione dei Giochi Olimpici di Londra 2012, dei quali Sky è tv ufficiale per l’Italia.

Ma ricordiamo anche che Sky ha acquisito i diritti per 4 edizioni dei Giochi Olimpici (Vancouver 2010, Londra 2012, Sochi 2014 e Rio De Janeiro 2016), della Fifa World Cup che si disputerà in Brasile nel 2014, preceduta nel giugno 2013 dalla Confederations Cup, e dei diritti della Champions League a partire dalla prossima stagione, con 128 partite in diretta esclusiva e in Alta Definizione.

 

Ma non solo, c’è da segnalare anche un nuovo accordo con la Filmauro di De Laurentiis per una corposa library cinematografica da trasmettere sui canali Cinema e, magari, da inserire nella nuova offerta del video on-demand che partirà tra qualche giorno.

 

Sono le ultime mosse di Sky Italia. La pay tv satellitare, controllata dalla News Corp di Rupert Murdoch, sta investendo più di tutti in un contesto di mercato alquanto difficile.

 

Andrea Zappia, Amministratore Delegato di Sky Italia, ha recentemente dichiarato: “Questi investimenti testimoniano la volontà dell’azienda di confermarsi leader nel settore televisivo italiano”.

Aggiungendo che “E’ la conferma che Sky prosegue nella sua linea per garantire un’offerta senza paragoni, arricchendola costantemente”.

 

A confermare le parole di Zappia, citiamo lo studio realizzato dall’Istituto di Economia dei Media (IEM) della Fondazione Rosselli, contenuto nel volume “Effetto Sky: l’impatto sulla filiera ed il sistema economico in Italia“, nel quale si rileva che ammonta a quasi 9,2 miliardi di euro il valore complessivo delle risorse investite da Sky tra il 2004 e il 2011: una spesa cumulata che ha prodotto nel periodo effetti diretti e indiretti sull’economia italiana stimati in 19,2 miliardi di euro, pari all’1,3% del PIL relativo al 2009 (a prezzi correnti).

 

Considerando gli effetti quantitativi sul mercato del lavoro, la spesa cumulata per investimenti da parte di Sky avrebbe prodotto circa 121 mila nuove posizioni lavorative nel complesso dell’economia italiana (0,6% degli addetti dipendenti complessivi relativi all’anno 2009), nel periodo considerato. Focalizzandosi sulle posizioni a tempo pieno occupate direttamente da Sky e sui lavoratori dell’indotto connesso all’azienda, gli investimenti di Sky nel periodo in esame avrebbero sviluppato circa 21mila nuove posizioni.

 

“La piattaforma satellitare ha impattato sul mercato televisivo italiano in modo dirompente – ha spiegato Flavia Barca -. La comparsa di Sky in Italia ha profondamente modificato il rapporto tra domanda e offerta televisiva, l’ammontare delle risorse del sistema, le capacità della tecnologia di ‘proteggere’ i contenuti dalla pirateria e di stimolare il consumo on demand. Ha avuto un impatto di rilievo sulle strategie di branding dei canali e dei prodotti televisivi, nonché sulla trasformazione di linguaggi e formati della tv. Ha inoltre portato consistenti investimenti esteri nel Paese, impattando positivamente sulla filiera televisiva e sul sistema economico nel suo complesso”.

 

Nel 2003 Rai e Mediaset avevano l’89% del pubblico, nel 2011 ne avevano il 76% e 22 punti di share in meno nel giorno medio (10 la Rai e 12 Mediaset).

Nel settembre scorso gli abbonati di Sky hanno superato la soglia dei 5 milioni (Leggi Articolo Key4biz), grazie a una forte politica sui prezzi, contro i 2,9 milioni di Mediaset Premium.

Sky ha, inoltre, registrato utili operativi per 40 milioni di dollari (quasi 31 mln di euro) nel terzo trimestre fiscale, in rialzo di 23 milioni rispetto ai 17 milioni di dollari dello stesso periodo dell’anno scorso (Leggi Articolo Key4biz). Il fatturato della società è cresciuto del 4% grazie soprattutto all’aumento della pubblicità (oltre il 20%) e del giro d’affari legato agli abbonamenti.

 

Per  Zappia, “la distinzione per piattaforme tecnologiche è superata. Il consumatore non sceglie se guardare il satellite o il digitale terrestre, bensì un buon programma televisivo”.

Mi pare che i dati, in tutta evidenza, ci dicano che in termini di qualità Sky stia vincendo.

La pay-tv ha poi annunciato che nel 2012 gli investimenti in innovazione tecnologica saranno pari a 100 milioni di euro, il doppio rispetto all’anno precedente.