Agenda digitale: il Governo punta a decreto condiviso ma i tempi languono

di Alessandra Talarico |

Tra le proposte al vaglio del Parlamento, in particolare, la proposta di legge “Disposizioni per lo sviluppo dei servizi elettronici e digitali” promossa da Paolo Gentiloni (PD) e Roberto Rao (Terzo polo).

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Digital Agenda

Per l’Agenda Digitale, il Governo punta di arrivare a giugno con un decreto ‘condiviso’, che unisca le proposte dell’esecutivo con quelle avviate in Parlamento. È quanto emerso dall’incontro svoltosi al ministero dello Sviluppo economico tra il Governo e i Parlamentari in vista del completamento del decreto DigItalia, volto ad allineare il nostro Paese alla Digital Agenda europea e a cui sta lavorando una cabina di regia insediatasi il mese di febbraio e che dalla prossima settimana terrà incontri settimanali anche per esaminare le proposte delle Camere, oltre a quelle dei sei gruppi di lavoro suddivisi in base ai principali obiettivi dell’Agenda Digitale italiana e che agiranno in raccordo diretto con i ministri Corrado Passera dello Sviluppo Economico, Filippo Patroni Griffi della Funzione Pubblica e Francesco Profumo dell’Istruzione, Università e Ricerca.

 

Tra le proposte al vaglio del Parlamento, in particolare, la proposta di legge “Disposizioni per lo sviluppo dei servizi elettronici e digitali” (Leggi articolo Key4biz) promossa da Paolo Gentiloni (PD) e Roberto Rao (Terzo polo).

Dodici le misure identificate nella proposta che, spiega Gentiloni, segue puntualmente il percorso dell’Agenda Digitale Europea per proporre soluzioni e misure adeguate al contesto nazionale.

 

Innanzitutto, come si legge nell’articolo 1, lo Stato deve farsi promotore dello sviluppo dell’economia e della cultura digitale, definendo “politiche di incentivo alla domanda di servizi digitali” e favorendo l’alfabetizzazione informatica, la ricerca e l’innovazione tecnologica, “quali leve essenziali di progresso ed irrinunciabili opportunità di arricchimento economico, culturale e civile”. A tal fine, si stabilisce l’obbligo, per il Governo, di presentare alle Camere un disegno di legge annuale per l’incentivo e lo sviluppo dei servizi digitali.

 

Riguardo i servizi digitali, è quanto mai necessario accelerare l’offerta di servizi pubblici online, così da allineare l’Italia agli obiettivi dell’Agenda digitale europea che prevede entro il 2015 il ricorso all’eGovernment ad almeno il 50% della popolazione.

 

“I servizi di e‐Government – si legge nell’articolo 2 del Ddl – costituiscono un modo economico per migliorare il servizio ai cittadini e alle imprese, favorire la

partecipazione e promuovere un’amministrazione aperta e trasparente”.

 

“A tal fine, è previsto che, a partire dal 2013, il Ministero della Funzione Pubblica, d’intesa con il Ministero dello Sviluppo Economico, predisponga un piano di switch off dei servizi, per singole aree territoriali. Le pubbliche amministrazioni sono inoltre tenute ad assicurare l’apertura di postazioni gratuite e assistite di accesso alla rete internet per la richiesta e la fornitura dei servizi digitali, nonché a dare pubblica comunicazione dei servizi on line disponibili e delle relative modalità di accesso e fruizione”.

 

Grande enfasi è posta alla sanità digitale – con la proposta di rendere obbligatoria per i medici di base e i pediatri del Servizio sanitario nazionale, la compilazione telematica delle ricette mediche ed il loro invio al portale web del Ministero della Salute, e per le farmacie l’acquisizione della prescrizione digitale dal medesimo portale web al fine di assicurare ai cittadini il rilascio dei farmaci prescritti dietro semplice esibizione della tessera sanitaria – e all’accesso alle tecnologie da parte delle famiglie, con la proposta di istituire un bonus di 50 euro per consentire alle famiglie meno abbienti per la stipula di un contratto di accesso ad una connessione base ad internet a banda larga.

 

Per favorire l’adozione dei servizi di eCommerce, il  Ddl propone l’introduzione di un’aliquota unica del 20% a beneficio delle transazioni commerciali effettuate attraverso la rete internet e l’estensione dell’aliquota del 4% alla cessione in formato elettronico di prodotti editoriali (giornali quotidiani e riviste) e libri, mentre si punta anche alla promozione dei progetti presentati dalle piccole e medie imprese costituite da giovani imprenditori, finalizzati alla creazione e allo sviluppo di attività nel settore delle nuove tecnologie

Il documento prosegue quindi con la previsione di incentivi alla diffusione di terminali POS per pagamenti in modalità contactless; l’introduzione di un bonus per le famiglie meno abbienti con figli di età superiore ad anni 14 per l’acquisto di un computer fisso o di un tablet di nuova generazione, previa rottamazione di un vecchio apparato; l’adozione di misure per l’esenzione dal pagamento delle tasse comunali e provinciali per l’occupazione di spazi ed aree pubbliche, qualora tale occupazione sia funzionale alla posa di reti ed impianti di comunicazione elettronica in fibra ottica. Proposta anche l’introduzione di misure di promozione ed incentivo all’uso, da parte delle amministrazioni pubbliche, di soluzioni basate su software libero e su protocolli e formati aperti e la la realizzazione di un programma pubblico di alfabetizzazione informatica dei cittadini, ed in particolare delle categorie a rischio di esclusione, mediante idonei percorsi formativi.