Cinema: il TAR Lazio respinge ricorso Codacons. Gli occhialini 3D potranno essere usati dai 3 anni in su

di Raffaella Natale |

Paolo Protti (Agis): ‘Una vittoria per l’industria e anche per il pubblico’.

Italia


Occhiali 3D

Soddisfazione del settore cinematografico per la decisione del TAR Lazio di abbassare da 6 a 3 anni il limite di età consigliabile per l’utilizzo degli occhiali 3D.

In una nota l’Agis informa che i giudici amministrativi, in accoglimento del ricorso proposto nel maggio del 2010 dall’Anec (Associazione nazionale esercenti cinema) e dalla Cinema Teatrale Politeama Tuscolano, hanno annullato sul punto la circolare del Ministero della Salute che sconsigliava l’utilizzo degli occhiali 3D ai minori di 6 anni.

Contestualmente il Tar Lazio ha respinto il ricorso proposto dal Codacons, che mirava ad elevare detto limite e a imporre l’uso dei soli occhialini monouso.

 

Per Paolo Protti, presidente dell’Agis, “Si tratta di una vittoria non soltanto per l’esercizio e tutta l’industria cinematografica, ma anche per il pubblico che in questi anni ha dimostrato di apprezzare il 3D”.

Protti negli anni scorsi, da presidente dell’Anec, ha seguito con particolare attenzione il tema.

“Gli esercenti – ha detto – sono stati sempre i primi a voler tutelare gli spettatori, ritenendo che la migliore protezione sia la corretta informazione che, invece, è mancata per colpa di quelle associazioni che, presentando ricorsi, tutti respinti dal TAR del Lazio, hanno generato solo confusione, dando vita a una situazione assurda, tutta italiana, visto che nessun altro paese del mondo ha mai fatto degli occhiali 3D un problema“.

 

All’epoca, il Consiglio Superiore di Sanità aveva diffuso il proprio parere dopo la richiesta del Codacons sui rischi legati agli occhiali per il 3D. L’associazione aveva sollevato il problema degli effetti collaterali e aveva denunciato ai Nas l’assenza del marchio CE sugli occhialini, così come la circostanza che in numerosissime sale gli occhiali fossero riciclati e passassero da uno spettatore all’altro, con grave rischio igienico.

 

Oggi il presidente dell’Agis ha ricordato che, già all’indomani della circolare del Ministero della Salute, il presidente della Società Oftalmologica Italiana, Matteo Piovella, aveva dichiarato: “Gli occhiali 3D non comportano rischi per la salute, né per ipotizzati problemi agli occhi né per i rischi di contagio per la scarsa igiene“.     

 

“Rispettiamo un parere istituzionale come quello del Css – aveva detto Piovella – ma dal punto di vista scientifico esprimiamo perplessità solo per chi non ha sviluppato una visione binoculare. Il milione di persone che in Italia vedono da un occhio solo e mancano di visione di profondità, tutti coloro che soffrono di strabismo, sicuramente non percepiranno l’effetto 3D“.

Gli occhiali in 3D al cinema, secondo Piovella, non sono da ‘negare’ neanche ai bambini.

“I più piccoli, dopo la visita oculistica che viene suggerita già a 3 anni – ha suggerito Piovella – possono vedere il film senza problemi. Invito provocatoriamente tutti i genitori a portare i loro bambini al cinema, perché può essere un test per valutare la necessità un primo controllo dall’oculista”.