Frequenze: la banda 700 MHz continua a preoccupare le Tv locali. Domani incontro al MiSE

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Domani i rappresentanti delle emittenti locali incontreranno il Capo dipartimento delle comunicazioni, Roberto Sambuco, per discutere la problematica.

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Banda 700 MHz

La destinazione della banda 700 MHz continua a preoccupare le emittenti locali che domani incontreranno il Capo dipartimento delle comunicazioni, Roberto Sambuco, per discutere la problematica.

Aeranti-Corallo ha chiesto urgenti chiarimenti al riguardo, proponendo anche l’istituzione di un tavolo di consultazione e di confronto su tutti i temi radiotelevisivi all’ordine del giorno del calendario ministeriale e lamentando la totale mancanza di confronto degli ultimi mesi.

Lo scorso 31 gennaio, durante la riunione delle Task-Force delle aree tecniche di prossima digitalizzazione, svoltasi al Ministero , è emersa l’ipotesi che l’Italia sostenga nell’ambito dei lavori della Conferenza di Ginevra in corso (dal 23 gennaio al 17 febbraio), l’attribuzione di questa banda (canali 50-60 UHF) ai servizi broadband invece che a quelli per la radiodiffusione televisiva digitale terrestre come previsto attualmente.

Se tale ipotesi trovasse attuazione, secondo le Tv locali vi sarebbe una ulteriore gravissima riduzione degli spazi frequenziali per le piccole emittenti televisive, già enormemente penalizzate, rispetto all’analogico, a seguito della attribuzione dei canali 61-69 UHF alla comunicazione in larga banda mobile e alla attribuzione di sei canali al beauty contest, ora sospeso.

 

Ma, secondo quanto chiariscono al MiSE, il governo italiano è allineato al Cept (European Conference of Postal and Telecommunications Administrations) e a Ginevra “si sta solo ragionando se mettere la discussione sulla destinazione di ulteriori frequenze alle tlc all’ordine del giorno del 2015. Si tratta dunque di un’ipotesi futuribile”.

 

Per Aeranti-Corallo, risulta del tutto evidente che in mancanza delle frequenze della banda 700 MHz non sarebbe certamente più possibile realizzare lo switch-off nelle aree ancora da digitalizzare dove, già allo stato attuale (in particolare in Sicilia e Puglia), le frequenze sono particolarmente scarse.

 

 

A oggi l’Agcom non ha ancora emanato le delibere di pianificazione delle frequenze delle aree tecniche corrispondenti alle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Molise, Puglia e Sicilia, con la conseguenza che il Ministero dello Sviluppo economico non può emanare i bandi per la presentazione delle domande di assegnazione dei diritti di uso delle frequenze e per la conseguente formazione delle graduatorie per le tv locali.

 

“Le emittenti locali – si legge nella nota – non sono più disposte ad accettare situazioni come quelle verificatesi nello switch-off delle aree già passate al digitale, dove, in quasi tutti i casi, le assegnazioni frequenziali sono avvenute solo il giorno prima della data di inizio dei relativi switch-off, (con la conseguenza che è stato impossibile programmare per tempo gli investimenti per l’acquisto di trasmettitori e antenne)”.

 

Inoltre, aggiunge Aeranti-Corallo, le emittenti che verranno escluse dalle assegnazioni frequenziali e che parteciperanno alla procedura di must carrier, non potranno disporre delle reti di trasmissione prima di 50 giorni (come previsto dall’art. 27 della delibera 353/11/CONS della Agcom). Tale situazione, a parere dell’Associazione, sarà particolarmente grave in regioni quali la Puglia e la Sicilia, dove le emittenti televisive locali presenti sono numerosissime e, di conseguenza, la procedura del must carrier dovrà essere ampiamente applicata. Qualora le problematiche sopracitate non dovessero essere risolte, è prevedibile lo sviluppo di un ampio contenzioso giudiziale da parte delle emittenti.

 

Intanto per il prossimo 28 febbraio a Roma, Aeranti-Corallo e l’Associazione Tv Locali Frt organizzano un incontro finalizzato a rappresentare la grande preoccupazione delle imprese televisive locali in ordine alla scarsità di frequenze per il comparto; alle problematiche correlate allo switch-off delle regioni del Sud Italia.

Ma anche riguardo alla posizione italiana sulla destinazione futura della banda 700 Mhz (canali televisivi 50-60 Uhf); alla mancanza di confronto con le associazioni di categoria del settore da parte del Ministero dello Sviluppo Economico; alla inaccettabilità delle misure economiche per la dismissione delle frequenze destinate alla comunicazione mobile di larga banda.

 

Interverranno per Aeranti-Corallo Marco Rossignoli e Luigi Bardelli; per Frt Maurizio Giunco e Filippo Rebecchini.

 

Si apprende inoltre che per quanto riguarda l’ordinamento automatico dei canali (cosiddetto LCN) della tv digitale terrestre, il Presidente della III Sezione del Consiglio di Stato, Alessandro Palanza, ha sospeso l’esecutività della sentenza n. 873/2012 del Tar Lazio con la quale era stata annullata la delibera 366/10/CONS dell’Agcom recante il piano di numerazione, a seguito di ricorso di Sky Italia.